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Venerdì 16 DICEMBRE 2016
Midollo osseo. Nel 2016 iscritti al Registro regionale 4000 potenziali donatori

“Un risultato unico in Italia”, ha commentato l’assessore alla Salute. La Regione ha formalizzato un rapporto di collaborazione con Admo Emilia-Romagna per pianificare il ‘reclutamento’ di nuovi donatori con un’ipotesi di proiezione fino a 6.000 nuovi casi all’anno che verranno tipizzati con il prelievo salivare.

Quattromila nuovi potenziali donatori di midollo osseo “tipizzati” (cioè sottoposti a test per determinare l’eventuale compatibilità con persone malate) nel corso del 2016 e iscritti nel Registro regionale dei Donatori di midollo osseo dell’Emilia-Romagna. “Un risultato unico in Italia e nella storia dei 25 anni di gestione del Registro”, ha commentato l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, in una nota che evidenzia come “fondamentale” sia stato “l’impegno dell’Admo (Associazione donatori midollo osseo) Emilia-Romagna onlus, che ha introdotto come modalità per la tipizzazione il prelievo di saliva tramite un apposito ki”t.

Il Registro regionale è parte integrante di quello nazionale e del circuito internazionale per la ricerca di un donatore compatibile con un paziente affetto da patologia ematologica, in attesa del trapianto di cellule staminali emopoietiche. Negli ultimi anni, il Registro nazionale italiano ha dato indicazioni precise ai Registri regionali per consolidare la partecipazione alla rete internazionale, puntando sulla ricerca di potenziali donatori giovani e ben qualificati “geneticamente” per lo studio del cosiddetto “sistema maggiore di istocompatibilità” (sistema HLA, Human Leukocyte Antigen, necessario per poter stabilire il grado di compatibilità tra un donatore e un paziente che necessita di trapianto). Dal 2013 il Registro regionale lavora in stretta collaborazione con Admo Emilia-Romagna pianificando una programmazione delle nuove iscrizioni annuali, a partire dall’introduzione, da parte dell’associazione, del tampone salivare come modalità di prelievo necessario per lo studio genetico del sistema HLA, ma anche per evitare inutili liste di attesa di donatori interessati a iscriversi all’associazione e al Registro regionale.

A questo proposito - ha ricordato Venturi - la Regione ha formalizzato un rapporto di collaborazione con Admo Emilia-Romagna onlus per pianificare il ‘reclutamento’ di nuovi donatori da parte dell’associazione con un’ipotesi di proiezione fino a 6000 nuovi casi all’anno che verranno tipizzati con il prelievo salivare. Dal primo gennaio 2017, confluiranno tutti per lo studio genetico sul Laboratorio di Immunogenetica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna”. L’accordo di collaborazione è stato sancito ufficialmente dall’assessore e da Rita Malavolta, presidente Admo Emilia-Romagna e presidente della Federazione Italiana.

La nota regionale evidenzia quindi come “dicembre 2016 rappresenta una data importante: in questo mese, infatti, è stato iscritto il nuovo aspirante donatore numero 4000 dell’anno nel Registro regionale, superando per la prima volta in Emilia-Romagna e nel Registro nazionale la quota annuale di nuove iscrizioni. Da segnalare l’aumento complessivo di nuovi donatori ‘reclutati’ dall’Admo Emilia-Romagna che, intervenendo a manifestazioni ed eventi pubblici in programma in questo mese, riuscirà a superare i 5000 nuovi associati”.

Anche il contributo di donazioni dell’Emilia-Romagna al circuito internazionale dei Registri è migliorato nel 2016, “con aumento (erano 24, a novembre) superiore del 30% rispetto al 2015”.

Per quanto riguarda le iscrizioni nei Centri donatori della regione, “quello bolognese del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi ha oltrepassato a novembre per la prima volta i 2000 nuovi iscritti, mentre le tipizzazioni inviate nel corso dell’anno sempre al Sant’Orsola hanno superato l’87% di quelle fatte a livello regionale”.

“Per l’incremento delle iscrizioni al Registro – conclude la nota regionale -, è stato determinante l’aumento delle attività svolte da parte dell’Admo Emilia-Romagna nelle scuole, all’Università, nelle strutture sportive, negli ambienti di lavoro, e attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della donazione”.

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