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Mercoledì 18 GENNAIO 2017
Come migliorare la salute con il diritto. Dalle leggi antifumo alle tasse sulle bevande zuccherate. Nuovo rapporto dell’Oms

Approfondimento sul ruolo che rivestono le normative nelle politiche di salute pubblica. Dai successi delle norme antifumo, alle leggi per l’allargamento della copertura sanitaria (dal Ghana agli Usa), passando per le imposte sulle bevande zuccherate. Oms: “Si potrebbe fare molto di più per esempio sui cibi non sani, l'uso eccessivo di alcol e salute mentale”. IL RAPPORTO

Dalle misure fiscali sulle bevande zuccherate in Messico. Ai limiti di sale in Sud Africa. Fino alla stretta su pacchetti di sigarette in Australia, passando per l’assicurazione sanitaria nazionale in Ghana e l’obbligo del casco in Vietnam.
Questi sono solo alcuni dei centinaia di esempi sul ruolo vitale che la legge gioca nel salvaguardare e promuovere la buona salute in tutto il mondo. Ad affermarlo è un nuovo rapporto dell'OMS, redatto in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale Legge Sviluppo (IDLO), l'Università di Sydney, e Georgetown University di Washington, DC, che descrive i molti modi in cui la legge fa la differenza nelle politiche di salute pubblica. 
 
Il rapporto narra numerosi casi di studio provenienti da tutto il mondo su come la legge ha migliorato la salute e la sicurezza delle popolazioni. A partire per esempio dal 1875 nel Regno Unito quando i legislatori approvarono una legge che richiedeva ai proprietari di fornire servizi igienici adeguati, ventilazione e drenaggio per arginare la diffusione di malattie infettive. 
 
“Oggi – rileva il report -  il controllo delle malattie infettive è uno dei più potenti esempi di come la legge può fare la differenza per la salute. Dal vaiolo alle epidemie più recenti di SARS e Ebola, le leggi di salute pubblica possono contribuire a migliorare gli screening, la segnalazione, la ricerca dei contatti e la quarantena, contribuendo ad arginare la diffusione delle infezioni”.
 
Ma non solo l’Oms evidenzia come “le leggi sanitarie spesso fanno titolo sui giornali quando hanno un impatto diretto sui modelli di consumo di tutti i giorni, come ad esempio la cosiddetta tassa sulla soda introdotta nel 2014 in Messico, per ridurre il consumo di bevande zuccherate. Allo stesso modo, si segnalano le leggi per i pacchetti di sigarette in Australia che sono diventati un portabandiera globale nel tentativo di ridurre la piaga del fumo.
 
"Questo rapporto offre un percorso evidence-based per utilizzare le leggi per migliorare la salute umana e il benessere. Le leggi anti fumo sono stati uno dei grandi successi di salute pubblica, ma molto di più si potrebbe fare per esempio sui cibi non sani, l'uso eccessivo di alcol, lesioni e salute mentale", dichiara  il prof Lawrence Gostin, direttore della facoltà di l'Istituto O'Neill per la nazionale e Diritto Global Health presso la Georgetown University. 
 
Le norme però servono anche ad “allargare il diritto alla salute, a rafforzare i sistemi sanitari e a progredire verso la copertura sanitaria universale”. 
 
E i  margini d’intervento sono ancora alti. "C'è un enorme potenziale non sfruttato di utilizzare la legge in modo più efficace per rafforzare i sistemi sanitari e cambiare le vite in meglio," rimarca Roger Magnusson, professore di diritto sanitario e di governo presso l'Università di Sydney, e tra degli autori del rapporto. "La legge è un potente strumento per aiutare le persone a vivere più a lungo e ad avere una vita più sana. Ma aiuta anche le economie ad essere più forti”.
 
I problemi quando mancano le leggi. Ma se per l’Oms le leggi “possono contribuire a proteggere la salute, la loro assenza o non rispetto possono esporre intere popolazioni a minacce per la salute. Una regolamentazione debole dei prodotti del tabacco in alcuni paesi consente alle aziende potenti di commercializzare questi prodotti senza restrizioni, e reclutare giovani fumatori. 
 
Infine, le norme possono però anche danneggiare la salute. “Le leggi – ricorda il rapporto - sono state usate per incarcerare le persone con malattie mentali, negando i loro i diritti. Allo stesso modo, le restrizioni di viaggio durante l’epidemia di Ebola nell'Africa occidentale hanno impedito al personale medico di entrare nei paesi colpiti, prolungando l'epidemia”.
 
"Uno degli aspetti più utili di questo rapporto è che collega i diritti umani alle urgenti sfide per la salute pubblica", ha affermato David Patterson, direttore del programma di IDLO per legge sulla salute. "Questo approccio, basato sulla non discriminazione, la partecipazione, la trasparenza e la responsabilità, è il modo migliore per garantire che le risposte siano localmente adeguate e sostenibili".

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