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Mercoledì 01 MARZO 2017
Specialistica ambulatoriale. Fespa a Lorenzin: “Siamo fondamentali per il rilancio dei servizi sanitari territoriali e la prevenzione”
Il messaggio è stato lanciato in occasione del primo Congresso nazionale della Federazione specialistica ambulatoriale, nuovo soggetto sindacale al quale aderiscono 8 sigle e che, con il 6,7% della rappresentatività, si afferma come terzo sindacato dell’area. Eletto alla Presidenza Cosimo Trovato
Rafforzare il territorio è possibile solo puntando sulla valorizzazione di tutte le figure professionali che vi operano e tra queste, strategica è quella degli specialisti ambulatoriali.
Parte da qui la Federazione specialistica ambulatoriale (Fespa) che si presenta oggi, in occasione del suo Primo Congresso nazionale a Roma, come nuovo soggetto sindacale nel panorama della specialistica ambulatoriale diventando il terzo sindacato dell’area con il 6,7 % della rappresentatività (al 1 gennaio del 2016). Otto le sigle sindacali costitutive (Smi - Anaao Assomed - Fesmed - Aogoi - Fp Cgil Medici - Sivemp - Simmat – Snubci).
E proprio in occasione del suo primo congresso Fespa ha voluto richiamare l’attenzione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin sul ruolo fondamentale che la specialistica ambulatoriale svolge sul territorio.
“Rivolgiamo un appello al ministro Lorenzin affinché si valorizzi il ruolo degli specialisti ambulatoriali nella riorganizzazione dei servizi sanitari – ha detto il neo presidente Cosimo Trovato – in questi anni si è spesso parlato di potenziare il territorio però alle parole non sono seguiti i fatti, per assenza di risorse adeguate, ma anche per l’incapacità di mettere in rete tutte le professionalità che vi operano, in primis appunto gli specialisti. Come Fespa metteremo quindi sul tavolo tutte le nostre proposte”.
Tre le linee direttrici indicate nel corso dei lavori congressuali: un’integrazione forte tra tutte le figure del territorio e del mondo ospedaliero, permettendo una nuova sinergia tra di esse; la promozione dell’incremento delle prestazioni diagnostiche e strumentali, in un momento in cui si assiste alla rifunzializzazione degli Ospedali, per potere sopperire all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle patologie croniche; favorire campagne d’informazione sui corretti stili di vita e prevenzione delle patologie, in special modo nelle fase pre-pubere e adolescenziale.
In un ambito prettamente sindacale invece Fespa chiederà che nel prossimo contratto dell’area si riveda la definizione delle funzioni dei cosiddetti Comitati Zonali e Regionali, cercando di riequilibrarne le prerogative. E si prefiggerà di arrivare a una perequazione tra i medici, i medici veterinari e le altre professionalità che ricadono nell’ambito dell’Acn del dicembre 2015.
“In una stagione storica in cui la politica ha marginalizzato il sindacato – ha commentato Aldo Grasselli, Sivemp nel corso di una tavola organizzata nell’ambito del congresso – con piacere registriamo che sindacati diversi si sono unificati mentre la politica si scinde. Solo questo, che è di buon auspicio, dimostra che la classe dirigente di questo Paese esiste ed è radicata nei corpi intermedi, in quei sindacati che sanno valorizzare le differenze e coniugarle in soluzioni strutturali concertate”.Pina Onotri, del Sindacato dei medici Italiani, invece, ha continuato insistendo su due questioni, sulle quali la specialistica ambulatoriale deve avere un ruolo centrale: “L’alleanza medici e cittadini per modernizzare la sanità pubblica, per una assistenza basata sulla medicina di iniziativa, senza rigidi schemi organizzativi, per rispondere adeguatamente alla mutata domanda di salute, principalmente invecchiamento della popolazione e cronicità. Quindi il recupero di centralità del medico per una nuova e grande riforma del settore con risorse adeguate”.Da questa ultima riflessioneGiorgio Cavallero, Anaao, prende le mosse per sottolineare la forte, “difficoltà sui contratti, il sottofinanziamento del sistema”, e denunciando “le false riforme e i tagli veri”, e come “questa sia la realtà dei fatti e i problemi con cui dobbiamo confrontarci”.Giosuè Di Maro, Fp Cgil Medici, ha quindi messo in evidenza la centralità del ruolo degli specialisti: “Il nostro obiettivo è rilanciare la specialistica mettendo al centro il paziente. Se non facciamo un patto con i cittadini non andiamo da nessuna parte, soprattutto ora che la politica non ci aiuta”.Impostazione questa, che riprende anche Francesco Aragno, Simma: “In un Ssn ideale la specialistica ambulatoriale è centrale perché garantisce un’assistenza efficace sul territorio a costi moderatamente contenuti riducendo la pressione sugli ospedali. Nostro obiettivo è valorizzare al massimo la professionalità e ottenere i finanziamenti per farlo. Siamo la Cenerentola, ma è arrivato il momento di partecipare al ballo”.Carmine Gigli, Fesmed, ha in questo senso ricordato quanto sia, “fondamentale trovare una vera integrazione tra gli ospedali e il territorio nell’interesse del paziente”. Giuseppe Vitale (Snubci), infine ha spiegato, quanto sia necessario “privilegiare il territorio rispetto all’ospedale, ribaltando ciò che è accaduto sino a oggi. E soprattutto applicare il principio dell’833, perché solo attraverso la prevenzione riusciremo a spendere meno per diagnosi e cura”.
Il congresso si è concluso con l’elezione dei vertici di Fespa: Presidente, Cosimo Trovato, Vicepresidente Marcello Di Franco, Segretario organizzativo, Pasquale Selce, Tesoriere, Carlo Maria Petrangeli.
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