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Venerdì 03 MARZO 2017
Malattie infettive. Campania ad alto rischio. Triassi: “Aumentiamo il numero dei centri vaccinali”

Per la presidente della Commissione regionale vaccini i centri vaccinali sono pochi e questo disincentiva i genitori alla vaccinazione: “Aprendo i centri 5 giorni di mattina e almeno due al pomeriggio, si potrebbe alzare la soglia delle coperture vaccinali”. Da incentivare poi una grande campagna di informazione sull’abuso di antibiotici per fermare l’autoprescrizione

Allarme rosso sulle malattie infettive, la Campania è ad alto rischio e l’offerta “carente” dei centri vaccinali rende la situazione ancor più preoccupante.
 
A lanciare l’allarme il presidente della Commissione regionale vaccini Maria Triassi: “In Campania la situazione desta preoccupazione, a Napoli ci sono stati 157 casi di morbillo – ha dichiarato – un indicatore da non sottovalutare, come commissione vaccini stiamo provando ad aumentare il numero di centri vaccinali. Per ora sono pochi e questo disincentiva i genitori alla vaccinazione. Aprendo i centri 5 giorni di mattina e almeno due al pomeriggio, si potrebbe alzare la soglia delle coperture vaccinali”.
 
L’uso di farmaci innovativi e il varo, ormai imminente, di un Piano contro la resistenza agli antibiotici, oltre a quello di prevenzione nazionale sui vaccini 2017/19 sono le armi che in Campania, e nel resto del Paese, verranno messe in campo contro l’emergenza malattie infettive, di origine batterica e virale.
Dall’influenza (5 milioni di italiani colpiti), le polmoniti come conseguenza dell’influenza, poi meningiti, Herpes Zoster. Epatiti B e C, oltre alle infezioni batteriche ultraresistenti, che provocano alla morte del 7-10% dei pazienti. Infine, il papillomavirus, che può causare tumori anogenitali. Malattie infettive che avanzano proprio per la flessione delle coperture vaccinali, e alcune finite addirittura sotto alla soglia di sicurezza del 95%.
 
E proprio la resistenza agli antibiotici, uno dei grandi problemi relativi alle malattie infettive (4 mln di infezioni che generano 37 mila decessi annui) ha ricordato Maria Triassi sottolineando necessità di “una grande campagna di informazione, fermare l’autoprescrizione, incidere sul ruolo dei medici di medicina generale.
 

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