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Giovedì 09 MARZO 2017
Mobilità sanitaria. Nel 2015 una spesa di oltre 4,100 miliardi per curarsi fuori regione. Ecco chi ci guadagna e chi ci rimette
Le Regioni hanno condiviso oggi la tabella dei saldi della mobilità sanitaria 2015 che andrà comunque a pesare sul riparto 2017. Come ormai da anni è “tradizione”, la migliore, quella che dalla mobilità incassa di più, è la Lombardia con un saldo positivo per quasi 598 milioni, seguita da Emilia Romagna (+346 milioni circa), Toscana (+146) e Veneto (poco meno di +113 milioni). La peggiore è la Campania, con un rosso di oltre 282 milioni, seguita in negativo dalla Calabria con oltre 276 milioni di buco e poi dal Lazio che supera i -240 milioni. IL DOCUMENTO.
Vale 4,154 miliardi la ricerca di cure migliori o più sollecite in Regioni diverse da quelle di residenza. Tra dare e avere la mobilità sanitaria 2015 - quella che per scelta delle stesse Regioni peserà sul riparto 2017 - e che è oggi all'esame finale dei governatori dopo il parere favorevole degli assessori alla regionali alla Sanità, dà un quadro tristemente conosciuto della situazione dell’assistenza.
Il Nord e le Regioni tradizionalmente virtuose hanno i conti (il saldo tra dare e avere) in nero. Per le altre, quasi tutte del Sud e praticamente tutte quelle in piano di rientro, le cifre sono in rosso e cinque di loro (Campania, Calabria, Lazio, Sicilia e Puglia), da sole hanno un saldo negativo che supera il miliardo.
Come ormai da anni è “tradizione”, la migliore, quella che dalla mobilità incassa di più, è la Lombardia con un saldo positivo per quasi 598 milioni, seguita da Emilia Romagna (+346 milioni circa), Toscana (+146) e Veneto (poco meno di +113 milioni). La peggiore è la Campania, con un rosso di oltre 282 milioni, seguita in negativo dalla Calabria con oltre 276 milioni di buco e poi dal Lazio che supera i -240 milioni.
Unica eccezione nella parte alta della classifica è il Molise che chiude il bilancio in positivo: +25,25 milioni. Tuttavia è ormai noto che il saldo in nero è legato all’Irccs Istituto neurologico mediterraneo di Isernia (Neuromed) a cui affluiscono pazienti da tutta Italia, creando un dato più che positivo di mobilità.
Nella parte bassa della classifica invece ci sono tutte le Regioni in piano di rientro, tre a statuto speciale, Valle d’Aosta, Trento e Sardegna, che si appoggiano la prima al Piemonte e alla Lombardia (e all’estero in Francia), la seconda a Veneto, Lombardia e Bolzano e la terza, la Sardegna, con i debiti maggiori verso Lombardia, Lazio e Piemonte.
Ci sono poi tra le Regioni in rosso e non (o non più) in piano di rientro Basilicata, Liguria e Marche. Per la prima e la seconda la mobilità maggiore è tutta “confinante”, nelle Regioni cioè più Vicine: per la Basilicata sono Puglia, Campania, Calabria e per la Liguria sono Piemonte, Lombardia, Toscana. Anche dalle Marche c’è una mobilità di confine verso Lazio, Emilia Romagna e con una quota elevata (quasi 48 milioni) Abruzzo, ma una quota consistente di spesa (9,5 milioni) va anche in Puglia.
Tra i debiti più elevati verso Regioni non confinanti, c’è quello della Campania verso la Lombardia (quasi 12 milioni, ma la Regione ne ha anche più di 6 verso l’Emilia Romagna, 5,8 con la Toscana, quasi 4 verso il Piemonte, circa 3 con il Veneto).
Dei saldi di mobilità fanno parte anche circa 40 milioni che riguardano voci come il registro di donatori di midollo osseo e le cellule staminali (unico polo il Galliera di Genova), la plasmaderivazione e gli emocomponenti, concentrate tutte su poche Regioni, i 192 milioni per l’ospedale bambino Gesù di Roma e i poco meno di 43 per l’Ordine di Malta. Circa 275 milioni quindi, poco meno del 7% del valore intero della mobilità.
Ci sono infine circa 100,3 milioni di mobilità per ricoveri privati tra il 2013 e il 2015 che le Regioni hanno concordato di calcolare al 50 per cento. Anche in questo caso la quota positiva più alta è della Lombardia, seguita però nell’ordine da Veneto, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna, mentre in negativo il saldo peggiore è quello del Lazio e a seguire di Campania, Marche e Sicilia. Si tratta tuttavia di importi relativamente bassi: per la Lombardia, calcolando appunto il 50%, sono poco più di 30 milioni, per il Lazio sul versante opposto un rosso di circa 15 milioni.
Per quanto riguarda l’incidenza della mobilità sul riparto dei fondi per il 2017, per le Regioni vale l’accordo già raggiunto a settembre 2016, in cui si è stabilito di diluire gli effetti in due esercizi: la mobilità 2015 e il relativo conguaglio nel riparto 2017, i conguagli della mobilità 2014 nel riparto 2018 insieme ai dati relativi al 2016.
REGIONI
CREDITI 2015
DEBITI 2015
SALDI 2015
LOMBARDIA
937.805.981
340.175.118
597.630.864
E ROMAGNA
590.559.899
244.732.523
345.827.376
TOSCANA
330.197.342
183.813.640
146.383.702
VENETO
345.071.993
232.437.569
112.634.424
MOLISE
91.646.419
66.396.099
25.250.320
UMBRIA
107.875.808
90.133.976
17.741.832
FRIULI
90.389.727
77.350.887
13.038.840
BOLZANO
28.452.790
23.126.125
5.326.665
V D'AOSTA
11.890.779
20.254.644
-8.363.866
TRENTO
50.143.257
63.028.768
-12.885.510
BASILICATA
80.554.728
105.061.915
-24.507.187
LIGURIA
150.694.157
187.505.673
-36.811.517
PIEMONTE
212.610.819
259.944.227
-47.333.408
MARCHE
105.677.930
154.591.321
-48.913.391
SARDEGNA
17.085.723
87.614.317
-70.528.594
ABRUZZO
102.566.673
175.596.038
-73.029.365
PUGLIA
129.611.945
315.818.280
-186.206.336
SICILIA
69.207.009
260.354.011
-191.147.002
LAZIO
302.022.584
542.193.917
-240.171.333
CALABRIA
27.491.781
303.894.164
-276.402.384
CAMPANIA
137.768.550
420.235.487
-282.466.937
B GESU'
192.193.736
108.203
192.085.533
ACISMOM
42.847.272
0
42.847.272
TOTALE
4.154.366.903
4.154.366.903
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