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Lunedì 18 LUGLIO 2011
Malasanità. Due nuovi casi. Scattano i Nas

Il presidente della commissione di inchiesta sul Ssn, Ignazio Marino, ha chiesto l’intervento dei Nas per far luce su due casi choc del fine settimana. Il primo, accaduto a Roma, ha riguardato la morte di un uomo rimandato a casa per ben cinque volte dai quattro ospedali di Roma a cui aveva chiesto soccorso. Nel secondo caso, sono state trovate larve nel nasco di un 55enne ricoverato nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Messina.

“E' un quadro impressionante quello riportato dalla stampa di oggi, per questo ho chiesto ai carabinieri del Nas in servizio presso la Commissione d'inchiesta di avviare una istruttoria subito”. Così Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Ssn, ha commentato la morte di un uomo rimandato a casa per ben cinque volte dai quattro ospedali romani a cui aveva chiesto soccorso. Ma il giorno prima, il 16 luglio, c’era stato già un altro caso a lasciare senza parole: a un 55enne ricoverato nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Messina erano state trovate delle larve sul naso. “Sono allibito” e “posso solo immaginare lo choc provato dai familiari. Questo caso è di una gravità inaudita, perché non solo certifica uno stato di abbandono del paziente anche nella più semplice assistenza dell'igiene del corpo, ma è la evidente conseguenza di un degrado da accertare al più presto".
Quanto al caso di Roma, “è inaccettabile – ha affermato Marino - che una persona malata sia obbligata a cercare assistenza spostandosi di ospedale in ospedale, per trovare da sola una soluzione. Sembra profilarsi una preoccupante inefficienza della rete di emergenza e urgenza regionale, per questo ho chiesto ai Nas di acquisire tutti i documenti relativi al paziente e quanto sia necessario a certificare le richieste di aiuto ai nosocomi e i motivi del mancato ricovero. Questo caso – ha concluso Marino - deve farci riflettere più in generale sul funzionamento della rete di emergenza e urgenza del nostro Paese, le cui carenze organizzative erano già state di recente rimarcate dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato".
 

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