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Giovedì 09 MARZO 2017
La farmacia del futuro e il ddl concorrenza. Il convegno di Federfarma Roma
Si è tenuto oggi a Roma l'incontro “Il futuro della farmacia” organizzato da Federfarma Roma per presentare nuovi progetti e proposte. Politici ed esponenti del mondo del farmaco si sono confrontati sul tema farmacia. Al centro del dibattito il Ddl concorrenza.
Il Ddl concorrenza continua a slittare, e nonostante le ormai imprescindibili odisseiche tempistiche che lo caratterizzano è sempre al centro del dibattito, e così è stato anche oggi durante l'incontro “il futuro della farmacia” che si è tenuto all'Ara Pacis a Roma. In occasione dell'incontro, messo in piedi da Federfarma Roma per presentare la propria idea di “farmacia del futuro”, sono intervenuti su questo e altri argomenti, esponenti del mondo della farmacia, come lo stesso presidente di Federfarma Roma Vittorio Contarina. Inoltre, il presidente di Federfarma Torino Marco Cossolo e, a nome delle rurali, il presidente di Federfarma Puglia Silvia Pagliacci.
Non sono mancati gli interventi politici, da Maurizio Gasparri (FI) al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e altri.“Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per mettere insieme un progetto condiviso per la farmacia del domani, dove tutti i farmacisti, uno ad uno saranno protagonisti delle scelte fatte”, commenta il presidente di Federfarma Roma Vittorio Contarina.
Tante le proposte della farmacia del futuro, tra queste la necessità di rafforzare le catene virtuali (quelle dove il proprietario di farmacia rimane proprietario ma si aggrega con altri) per fronteggiare l'entrata dei capitali, ormai alle porte. “Nel mondo 'farmacia' ho fatto una scelta culturale contro i corner, contro le coop, contro una massificazione – afferma Maurizio Gasparri -. Grande rispetto per i tecnici come Calenda, problema è che hanno visione teorica del mondo. Le farmacie rurali bisogna metterle in condizioni di sopravvivere. Ora stiamo seguendo il discorso dei capitali la cui percentuale di entrata, grazie alla nostra azione, sta scendendo dal 20% al 15%, noi siamo contrari ad un'aggressione finanziaria al mondo della farmacia”. E sul tema interviene sul tema anche Walter Verini del Pd che ha voluto sottolineare la necessità di “introdurre norme stringenti per tracciare la provenienza di questi capitali per sopperire al rischio di traffici illeciti – sottolineando che - qualora i capitali entrassero bisognerà trovare una soluzione equilibrata che non strangoli le farmacie”.
A dare una visione del panorama che potrebbe prospettarsi con l'entrata dei capitali al 20% è Giorgio Cenciarelli, Director suppliers services Italia di Quintiles Ims: “Nei 2 anni successivi all'entrata del decreto, ci potrebbe essere una costituzione di catene di proprietà di circa 3500/4mila farmacie. Ciò significa che queste farmacie non saranno più sul mercato per il mondo dei grossisti, e questo sarà il primo impatto che il ddl concorrenza avrà sul sistema: i distributori potrebbero avere un 20% con conseguenti sconvolgimenti; il 20% delle farmacie non saranno più sul mercato, non si potranno fare più vendite dirette in queste farmacie, cambieranno anche i software gestionali, decadranno gli accordi in essere laddove ci sono dei dati – i dati verranno negoziati con una catena e così via”.
Al centro del dibattito anche il sentito tema delle farmacie rurali che nella farmacia futura troveranno ulteriore valorizzazione “l'indennità in base alla fascia di reddito dev'essere potenziata. Chiediamo e prevediamo un fondo di solidarietà che le farmacie urbane già in parte sostengono ma che le Regioni di fatto non erogano. Affinché la decentralizzazione dei servizi dall'ospedale al territorio avvenga le farmacie devono essere forti, anche economicamente e l'ezienda dev'essere sostenuta per erogare servizi. I vaccini devono tornare sul territorio, bisogna implementare la telemedicina, tutto questo ha senso ed è possibile se il Sunifar ha una sua autonomia. Il Sunifar in questa Federfarma avrà una capacità finanziaria e un'autonomia, ma sempre all'interno della Federfarma, noi non crediamo alle scissioni”.
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