quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 13 MARZO 2017
Farmaceutica. Menarini sbarca in Colombia e Perù

Il Gruppo farmaceutico consolida la presenza in America Latina con l’inaugurazione di due nuove sedi a Bogotá e a Lima, che rafforzeranno il “Ponte tra i due Mondi”, trampolino di lancio anche verso altre aree di espansione nel Continente Sud Americano. Nei Paesi del Centro America registrata nel 2016 una crescita dell’11% con un fatturato annuo di 93 milioni di euro

Nel grande Risiko della farmaceutica il Gruppo Menarini mette a segno un nuovo colpo e conquista Perù e Colombia. Due nuove filiali, a Lima e Bogotá, sono state inaugurate nei giorni scorsi andando ad arricchire il lungo elenco degli “avamposti” che l’Azienda farmaceutica fiorentina si è assicurata nel mondo. E così, dopo avere penetrato i mercati dell’area Asia-Pacific e aver acquisito negli Usa CellSearch l’azienda leader nella diagnosi hi-tech dei tumori, punta ora a creare un trampolino di lancio per l’espansione verso altre aree del continente sud americano consolidando anche la sua ormai storica presenza nei Paesi dell’America Latina.
 
Sono infatti passati 38 anni dall’apertura della prima sede in Guatemala, alla quale si sono poi affiancate quelle in El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama e Belize. Paesi del Centro America nei quali Menarini ha registrato nel 2016 una crescita dell’11% con un fatturato annuo di 93 milioni di euro.
 
“Siamo entusiasti di ampliare la nostra presenza in America Latina con l’apertura delle nostre filiali in Perù e Colombia – ha dichiarato Alberto Giovanni Aleotti, Vice Presidente del Gruppo Menarini – Paesi strategici dove Menarini ha deciso di rafforzare il suo impegno per garantire ai pazienti farmaci di altissima qualità prodotti nei 15 stabilimenti Menarini. Questo rappresenta un ulteriore passo nella crescita internazionale del Gruppo, che ha raggiunto oltre 130 Paesi in tutto il mondo, tra cui l’importante obiettivo degli Stati Uniti”.
 
Una grande sfida dunque, con un occhio attento all’occupazione: sono oltre 400 i dipendenti assunti dall’azienda fiorentina nei Paesi dell’America centrale.Ma considerando che il Gruppo italiano è presente direttamente anche in Messico dal 2009 e tramite distributori in Repubblica Dominicana, Ecuador, Brasile, Argentina e Cile, a conti fatti, il numero delle persone impiegate arriva a quasi 600, ai quali si aggiungono ora i dipendenti delle due nuove sedi a Lima e Bogotá.
 
“La scelta di Menarini di puntare ad una presenza diretta in Perù e Colombia per raggiungere la classe medica con una informazione scientifica etica e capillare – ha spiegato a Quotidiano Sanità Pio Mei, Direttore generale del Gruppo Menarini – ci ha consentito di assumere circa 70 persone, rispettivamente 30 in Perù e 40 in Colombia.  È un investimento con il quale prevediamo nei prossimi 5 anni di raggiungere un fatturato di 20/25 milioni di euro in ognuno dei due Paesi. Eravamo già riusciti a registrare, nei circa 10 anni della nostra attività indiretta nei due paesi, alcuni nostri prodotti, 5 in Perù e 6 in Colombia, nelle aree terapeutiche gastroenterologia, cardiovascolare e anti-infiammatoria. L’obiettivo – ha aggiunto Mei – è registrarne presto di nuovi, anche in virtù dei tanti prodotti innovativi che abbiamo in studio, per metterli a disposizione dei medici e dei pazienti peruviani e colombiani, e poi pensare a nuove espansioni in paesi che, come la Colombia, appartengono alla Alianza del Pacifico, come ad esempio Cile ed Ecuador”.
 
Il Gruppo Menarini vanta un fatturato globale di 3.46 miliardi di euro, e realizza il 27% del suo fatturato in Italia dove ha versato, tra il 2000 e il 2016, il 61% delle imposte e tasse globali pari a circa 2 miliardi di euro. E il 2017 inizia quindi con una nuova sfida per l’azienda italiana specializzata in farmaci per le aree di rischio cardiovascolare, respiratorio, dolore, apparato digerente e urologia, ed impegnata nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci oncologici.
 
“Un segnale importante” così ha definito la presenza di Menarini in Perù, l’ambasciatore italiano. Mauro Marsili che con Luis Giampietri Rojas vice ammiraglio Ap hanno partecipato, il 7 marzo scorso, al “battesimo” della filiale del Gruppo celebrato nel Museo dell’Arte di Lima. “Menarini è un esempio dell’impresa familiare in Italia, un esempio di eccellenza e tecnologiaavanzata – ha detto Marsili – un’azienda già conosciuta in questo Paese, ma che ora conferma il suo impegno strategico nel Paese”.
 
La Colombia, altro Paese determinante per l’espansione verso i mercati dell’America latina, con oltre i suoi 47 milioni di abitanti è invece tra i primi 20 Stati nel mondo che ricevono più investimenti diretti esteri, secondo la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad). E Bogotá - dove Menarini il 9 marzo scorso, nella sede dell’ambasciata italiana, ha presentato ufficialmente la nuova filiale all’ambasciatrice Caterina Bertolin, a funzionari del governo Colombiani e alle società scientifiche – rappresenta quindi una tessera importante nella politica “dei piccoli passi” che contraddistingue il Gruppo farmaceutico.
 
Michelantonio Bosso, Direttore delle operazioni farmaceutiche Menarini per l’America latina Unica ha, quindi, sottolineato l’impegno di Menarini di voler consolidare la presenza del Gruppo in Perù “Paese in continua crescita e con una grande volontà di aprire le porte agli investimenti e dove Menarini è l’unica azienda farmaceutica italiana”, in Colombia e nell’area dell’America latina. Ma la sfida futura, oltre all’apertura di nuovi filiali, è anche quella di raggiungere Paesi come Uruguay, Paraguay e Bolivia dove ancora il Gruppo non è presente.
Insomma, le basi per il nuovo “Ponte tra i due Mondi” sono state posate.
Ester Maragò

© RIPRODUZIONE RISERVATA