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Lunedì 13 MARZO 2017
Venteo. Punti nascita. Sip e Sin scrivono a Zaia: “Pericoloso lasciare aperti quelli con meno di 500 parti l’anno”

Dopo la Fesmed, anche la Società Italiana di Pediatria e la Società Italiana di Neonatologia si schierano contro la deliberazione n.2238 della Giunta Zaia: “Inadeguata e pericolosa”, anche per “la presenza del pediatra soltanto per tre ore al giorno”. Sip e Sin “confidano” in “una tempestiva revisione del provvedimento che espone i bambini  a rischi inaccettabili in un Paese civile”.

Il Presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip) Alberto Villani e il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (Sin) Mauro Stronati in una lettera inviata al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’Assessore alla Sanità Luca Coletto esprimono “preoccupazione” per la deliberazione n.2238 del 23 dicembre 2016 pubblicata sul BUR n.6 del 13 gennaio 2017 con cui la Giunta Regionale “ufficializza la persistenza di punti nascita con meno di 500 parti all’anno, in deroga all’Accordo Stato Regioni del 16 dicembre 2010 che ne ha previsto la chiusura per rendere il parto più sicuro sia per le mamme  sia per i neonati. Desta particolare preoccupazione la previsione che in tali strutture la presenza del pediatra possa essere garantita anche soltanto per tre ore al giorno”, spiegano Sip e Sin in una nota.

Per la due Società scientifiche la delibera è “una scelta inadeguata e pericolosa” e “confidiamo in una tempestiva revisione del provvedimento che espone i bambini  a rischi inaccettabili in un Paese civile”.

 Sin e Sip contestano, quindi, come a oltre 6 anni dalla riorganizzazione della rete neonatale “tanti bambini nascono ancora in centri nascita non adeguati, dove avvengono meno di 500 parti all’anno, come confermano gli ultimi dati del Piano nazionale Esiti”.

In conclusione Villani e Stronati auspicano “una riorganizzazione delle rete dei punti nascita del nostro Paese, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti, con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza alla mamma e al neonato e di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili, ed i cui punti cardine sono: l’accorpamento dei punti nascita con basso numero di nati per anno; il potenziamento delle unità di terapia intensiva neonatale e l’attivazione dello Sten (servizio di trasporto per l’emergenza neonatale)”.

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