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Martedì 21 MARZO 2017
Cancro. È polemiche sulle linee guida europee e americane: ambigue nell’83% dei casi

Ricercatori amaericani hanno recensito 41 linee guida che disciplinano la sorveglianza post-trattamento e che contengono da tre a sei raccomandazioni focalizzate su nove tipi di tumore. Spesso queste indicazioni cliniche non sono specifiche e offrono consigli contrastanti su quando o quanto spesso effettuare alcuni test. 

(Reuters Health) – Ryan Merkow e colleghi, del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, hanno esaminato le linee guida di assistenza ai pazienti oncologici del Nord America e in Europa pubblicate dal 2010. Esse forniscono consulenze sui modi migliori per assistere pazienti affetti dai seguenti nove tumori maligni: mammella, colon-retto, polmone, prostata, melanoma, utero, vescica, tiroide e testicolo. Sono emerse raccomandazioni ambigue nell’83% delle linee guida esaminate.
 
La revisione
I ricercatori hanno recensito 41 linee guida che disciplinano la sorveglianza post-trattamento e che contengono da tre a sei raccomandazioni focalizzate su ciascuno dei nove tipi di tumore esaminati. Nel complesso 37 di queste linee guida, ossia il 90% ha consigliato visite mediche e raccolte anamnestiche. La maggior parte raccomanda controlli strumentali con tecniche di imaging (83%) mentre il 63% consiglia procedure endoscopiche. Il 56%, ossia 23 linee guida, si concentra sugli esami di laboratorio alla ricerca di biomarcatori per alcuni tipi di tumori. Le linee guida offrono un mix per quanto riguarda l’utilizzo di scansioni PET.
 
Solo una delle linee guida dello studio raccomanda ai pazienti questa scansione e riguarda il cancro della vescica. Altre linee guida non prendono affatto in considerazione scansioni PET o le sconsigliano, come è il caso del 67% delle raccomandazioni che riguardano il cancro uterino e del 60% delle raccomandazioni per il cancro del polmone. Le raccomandazioni più ambigue per l’utilizzo della PET riguardano i tumori della vescica, della prostata e della mammella. Lo studio ha anche evidenziato che le linee guida europee contenevano maggiori ambiguità rispetto a quelle del Nord America.
 
Fonte: JAMA Intern Med 2017

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science/Nutri e Previeni/Daily Health Industry)

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