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Martedì 28 MARZO 2017
Uk. I tagli al budget del Nhs mettono a rischio accesso ai farmaci innovativi

Con l'entrata in vigore, dal 1 aprile, dei nuovi limiti di spesa i pazienti inglesi potrebbero avere difficoltà ad accedere a cure costose, anche se giudicate vantaggiose in termini di costi/benefici. Fuori dalla copertura pubblica anche importanti farmaci anti cancro. Il Nhs non potrà più acquistare farmaci con budget annuale di spesa superiroe ai 23 milioni di euro/anno.

(Reuters) – Dal 1 aprile, in Gran Bretagna, entrerà in vigore la nuova legge di bilancio, secondo la quale i farmaci con un budget di spesa annuale a carico del Nhs superiore ai 20 milioni di sterline (circa 23 milioni di euro) non saranno più automaticamente rimborsati, anche se hanno ottenuto l'ok del NICE sulla valutazione costi/benefici. Così, per i pazienti inglesi potrebbero esserci problemi di accesso alle cure, soprattutto quelle innovative, particolarmente costose.
 
Negli ultimi 18 anni, la Gran Bretagna ha utilizzato delle valutazioni costo/efficacia dei farmaci sviluppate dal National Institute for Health and Care Excellence (NICE). Un sistema ripreso anche in Europa e in diversi altri Paesi, come la Corea del Sud e il Messico, e che ha influenzato le vendite a livello mondiale, ben oltre il 3% del mercato britannico.
 
Ora, però, questo sistema sarebbe in difficoltà e i pazienti e le aziende farmaceutiche sono in allarme, soprattutto per le incertezze sul finanziamento al National Health Service inglese. E le imprese dovranno contrattare per avere i finanziamenti, con un potenziale ritardo di tre anni per l'ingresso dei farmaci sul mercato britannico.
 
Peter Johnson, oncologo all'Università di Southampton, teme per esempio che i suoi pazienti possano perdere l'accesso alla nuova ondata di farmaci immunoterapici, costosi ma particolarmente efficaci. “Proprio quando stiamo assistendo al progresso in questo campo nel nostro Paese potrebbe esserci un rallentamento dovuto al nuovo 'tappo' sull'accessibilità”, ha dichiarato alla Reuters, citando trattamenti come Keytruda, di Merck, o Opdivo, di Bristol-Myers Squibb, che quasi certamente supererebbero la cifra limite imposta dal nuovo budget.
 
Secondo Carole Longson, direttore del Center for Health and Technology del NICE, però, spetterebbe alle case farmaceutiche dare un prezzo 'responsabile' ai farmaci. Il caso, comunque, arriva in un momento difficile per il Governo inglese che da un lato deve avviare la procedura per l'uscita definitiva dall'Unione Europea e dall'altro vorrebbe incoraggiare investimenti da parte delle aziende farmaceutiche, che rappresentano un quinto degli investimenti in R&S in Gran Bretagna. “È un segnale disastroso da inviare al resto del mondo”, ha sottolineato Mike Thompson, direttore generale dell'Associazione che riunisce le aziende farmaceutiche inglesi e che spera che il governo cambi idea prima della fine del mese.
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science) 

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