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Venerdì 07 APRILE 2017
Ddl concorrenza e odontoiatri. Renzo (Cao): “Testo viola principi costituzionali ed altre leggi vigenti”

"Cercando di introdurre, attraverso un veicolo non consentito (in quanto attinente alla concorrenza e non alle figure che possano esercitare la professione), una nuova figura sanitaria si violano sia i principi di tutela della salute, per cui la sanità è materia regolamentata, sia la coerenza legislativa". Così il presidente della Commissione Albo Odontoiatri della Fnomceo lancia un "grido di dolore” riguardo le notizie che preannunciano il voto di fiducia sul ddl.

"Cercando di introdurre, attraverso un veicolo non consentito (in quanto attinente alla concorrenza e non alle figure che possano esercitare la professione), una nuova figura sanitaria si violano sia i principi di tutela della salute, per cui la sanità è materia regolamentata, sia la coerenza legislativa. La riserva costituzionale, che tutela la sanità, prevede che solamente il medico in possesso dei titoli abilitanti di cui alla legge 24/07/1985 n. 409, possa esercitare la professione odontoiatrica". Il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri della Fnomceo, Giuseppe Renzo, “lancia un grido di dolore” riguardo le notizie di stampa che preannunciano il voto di fiducia del Parlamento subito dopo Pasqua sul testo del ddl sulla concorrenza nella stesura licenziata dalla Commissione Industria del Senato nell’Agosto del 2016.
 
"La notizia, qualora rispondesse alla vera intenzione del Governo, avrebbe effetti devastanti sul corretto esercizio della professione odontoiatrica impedendo di fatto l’approvazione di alcuni emendamenti proposti dalla parte migliore del mondo parlamentare e del mondo medico, diretti ad impedire il concretizzarsi degli interessi di potenti investitori di capitali che vogliono trasformare la sanità in commercio. Con l’alibi, ormai fin troppo evidente, della 'liberalizzazione' si crea una ferita alla migliore tutela dell’assistenza sanitaria in generale e a quella odontoiatrica in particolare ed, in sintesi, per favorire l’interesse di pochi, si pone in pericolo la tutela della salute con lo scopo di creare una nuova figura di esercente l’odontoiatria che non garantisce il possesso dei requisiti di legge per l’esercizio di una professione tanto delicata", prosegue Renzo.

“La 'parolina magica' della liberalizzazione, diviene una sorta di foglia di fico per nascondere interventi che nulla hanno a che vedere con un corretto esercizio delle professioni sanitarie. Risulta evidente - aggiunge -  che, qualora fosse questo l’obiettivo, alla politica non interessa nulla della salute dei cittadini della correttezza dell’esercizio delle professioni intellettuali ed infine anche di un vero contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, senza parlare degli aspetti previdenziali (nessuno ha ancora capito se queste società commerciali, che non acquisirebbero la natura di STP, saranno tenute ai relativi versamenti). E’ ora di far sentire forte e chiara la propria voce, conclude Renzo, evidenziando che sono circa 62 mila gli iscritti agli Albi degli Odontoiatri, 42 mila le imprese interessate al settore odontoiatrico e 150 mila gli addetti. L’indotto è poi quantificabile in centinaia migliaia di persone, con un numero imponente di famiglie e di lavoratori interessati".

"Sappia la politica che tutti questi cittadini sono ampiamente stufi di comportamenti e di iniziative legate ad un modo di governare che risponde solo ad interessi 'parziali e di bottega', perdendo di vista il 'Paese' ben lontano dalle stanze del potere. Sappiano, ancora, questi signori che di questi comportamenti dovranno rispondere in termini di consenso, nei soli momenti in cui noi cittadini contiamo qualcosa", conclude il presidente del Cao.

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