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Giovedì 13 APRILE 2017
Stop all’utilizzo degli specialisti convenzionati in ospedale. L'Aaroi al Sumai: “E’ la legge”

L’associazione dei rianimatori si dice “in disaccordo” con una modalità di emanazione “senza alcun confronto con le ooss interessate” del provvedimento, ma evidenzia come, “nella sostanza, si limita a ribadire quanto previsto dalla normativa vigente”. E chiede di “regolarizzare la situazione” che oggi vede utilizzare gli specialisti convenzionati “per sopperire alle carenze di organico dei reparti ospedalieri”.

“I Medici Specialisti Ambulatoriali in rapporto di Convenzione con un’Azienda Ospedaliera non possono svolgere attività ordinarie di reparto, cioè in regime di ricovero, di degenza e di diagnosi e cura. È questo un dato di fatto che dovrebbe essere ormai ben chiaro sebbene venga spesso aggirato per sopperire alle carenze di organico dei reparti ospedalieri, Rianimazioni e Sale operatorie comprese. Anzi, in alcuni casi, si preferisce addirittura affidare incarichi a personale esterno alla struttura ospedaliera, piuttosto che attingere alle graduatorie di mobilità. Una prassi inaccettabile e osteggiata dall’Aaroi Emac in più occasioni anche attraverso il ricorso a pareri legali”. Ad evidenziarlo, in una nota, è l’associazione dei medici anestesisti-rianimatori.

Nella nota l’Aaroi Emac si dice “in disaccordo con una modalità discutibile di emanazione di un provvedimento senza alcun confronto con le OO.SS. interessate”, ma definisce comunque “singolare la reazione del Sumai in Campania di fronte alla circolare commissariale n° 1.525 del 23 marzo, firmata dall’ormai ex Commissario ad Acta della Regione, Joseph Polimeni. Un documento che, nella sostanza, si limita a ribadire quanto previsto dalla normativa vigente e rimarcato, ormai tempo fa, anche dal Ministero della Salute”.

“Con la risposta scritta del 23 Settembre 2016 all’interrogazione parlamentare del 24 febbraio 2016 – ricorda l’Aaroi Emac - che aveva sollevato la questione del ricorso, proprio in Campania oltre che ‘in numerose strutture ospedaliere italiane’, di specialisti ambulatoriali per svolgere sistematicamente attività ordinarie in reparto, il Ministero ha ribadito quale deve essere l’oggetto delle prestazioni eseguibili in rapporto convenzionale dallo specialista, ossia ‘attività prettamente ambulatoriali concorrendo all’assistenza primaria unitamente agli altri operatori sanitari’”.

“D’altronde – osserva l’Aaroi Emac - se la denominazione è di Specialisti Ambulatoriali Interni ed il rapporto di lavoro è regolamentato da un Accordo Collettivo Nazionale stipulato con la Sisac e non da un Ccnl stipulato con l’Aran, un motivo e delle differenze con la Dirigenza Medica ci dovranno pur essere. La differenza che appare principalmente evidente, solo per citarne una, risiede nel fatto che il medico specialista ambulatoriale ha un rapporto libero professionale in convenzione ed è retribuito sulla base delle ore di attività effettivamente prestate, mentre il medico che esercita la propria attività nel Servizio Sanitario Nazionale è uno Specialista Dipendente con incarico dirigenziale, incardinato dal momento dell’assunzione in una struttura di appartenenza in coerenza con l’area e la disciplina di appartenenza. Aree di attività e funzioni che a volte si embricano ma sostanzialmente differenti ed entrambe fondamentali, assieme a quelle dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, perché sono alla base dell’architettura che ha reso per lunghi anni il nostro SSN uno dei migliori al mondo”.

Per l’Aaroi Emac “la questione, al momento, è semmai un’altra. Occorre quanto prima normalizzare la situazione, riportando in regola le strutture ospedaliere che attualmente non lo sono, prevedendo il completamento degli organici attraverso la regolare assunzione di Medici Specialisti secondo quanto previsto dal CCNL. Non si esclude a priori un’ipotesi di stabilizzazione nei confronti degli Specialisti Ambulatoriali che lavorano all’interno degli ospedali ormai da anni, ma una simile azione va valutata con attenzione, a partire dalla disponibilità del professionista a passare da un contratto di convenzione ad uno di dipendenza.In generale, però, i Medici Specialisti Ambulatoriali - qualora vogliano lavorare nei reparti ospedalieri – devono seguire la strada percorsa da tutti i Dirigenti Medici Ospedalieri, ossia, la partecipazione a regolari Concorsi Pubblici. È infatti impensabile che si utilizzi l’ACN come strada privilegiata per arrivare in reparto passando avanti addirittura a chi è in graduatoria da anni”, conclude l’Aaroi Emac.

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