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Venerdì 29 LUGLIO 2011
Campania. Caldoro: “Abbiamo ridotto il deficit del 27%”

Una situazione “ereditata” di disavanzo di “773milioni di euro di deficit” che, “alla prima rilevazione, in questi giorni, è sceso a 491 milioni, con una riduzione netta di circa 282milioni, circa il 27%”. Il governartore della Campania, Stefano Caldoro, ha fatto il punto della situazione della sanità pubblica regionale, sottolineando che la riduzione è una delle conseguenze delle “azioni correttive messe in campo e ritenute adeguate”.

“Altre Regioni non sono riuscite a ottenere queste performance - ha affermato - e quindi non hanno ottenuto lo sblocco, mentre noi abbiamo avuto un giudizio positivo. Abbiamo ancora dei piccoli accorgimenti da mettere in campo entro il 4 agosto, ma sono residuali rispetto alla tenuta complessiva dell'azione che abbiamo già messo in campo”. Nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale del 29 luglio, Caldoro ha ripercorso le tappe che hanno portato al commissariamento della sanità campana a partire dal 2009 quando “il Governo ha nominato un commissario ad acta per inadempienze in base al patto per la salute. “Si è deciso di prevedere per la Regione Campania che avevano superato tutti i parametri - ha spiegato -  la nomina di un commissario ad acta”. “Dal punto di vista dei conti, la situazione debitoria complessivamente  è di circa 5 miliardi di euro a cui vanno ad aggiungersi almeno 700 milioni di euro legati agli anticipi di cassa - ha aggiunto il Presidente della Campania - Ci sono varie voci che determinano quello che viene definito il buco, che alla fine si aggira intorno ai 3,5 miliardi”. Dal 2009, “le cifre possono cambiare poco perché non ci si può ulteriormente indebitare”. Le azioni messe in campo, come per esempio gli accorpamenti, “sono azioni che hanno effetti pluriennali”. “Se cioè parti oggi - ha spiegato - i primi effetti li avrai tra 12-24 e 36 mesi e poi a regime entro 4 o 5 anni. I primi segnali positivi li abbiamo già e sono stati quantizzati”. Inoltre, da un lato il taglio “secco” delle spese e “dall'altro, come chiede il Governo, trovare maggiori entrate e coperture - di cui una parte automatiche come l'aumento delle addizionali, e le altre azioni correttive aggiuntive, che devono mettere in piedi i commissari come per esempio il ticket – ci permetterà, se continuiamo con questo ritmo, di prevedere, un anno prima del previsto, di rientrare nella seconda fascia” in base alla quale si esce dalla fase commissariale restando, però, all'interno del piano di rientro. “E' un tentativo che stiamo facendo”, ha commentato Caldoro.  “Fatto questo - ha concluso - si può cominciare a ragionare in termini di riduzione delle addizionali”.

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