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Martedì 02 AGOSTO 2011
Caso San Camillo. Schiavo (Anaao): “Lavoriamo in condizioni che mettono a rischio la sicurezza”

“Da tempo denunciamo i gravi disagi del nostro Pronto Soccorso. Per una sanità efficace e sicura servono proposte e soluzioni condivise tra chi lavora in prima linea e chi ha la responsabilità di dirigere una Regione o un’azienda ospedaliera”. Ad affermarlo è il segretario Anaao Assomed del San Camillo-Forlanini di Roma, Bruno Schiavo, dopo la morte di una donna al Pronto Soccorso dell’ospedale romano dopo un’attesa di 21 ore per essere ricoverata.

“La tragica vicenda della signora Licia Puglielli, il condivisibile dolore dei familiari e l’allarme che si crea inevitabilmente tra i cittadini toccano in maniera particolare chi da sempre si batte per la sicurezza e la dignità di quanti ricevono le cure o le prestano”. Ad affermarlo è Bruno Schiavo, segretario aziendale Anaao Assomed del San Camillo-Forlanini di Roma, dopo il decesso di una donna che da 21 ore aspettava di essere ricoverata al Pronto Soccorso.
Il segretario aziendale dell’Anaao ribadisce con fermezza che “medici, infermieri e tecnici lavorano ogni giorno con un impegno e con una professionalità che rivendichiamo con orgoglio e che non sono mai mancati, anche se sono sempre più evidenti situazioni di grave disagio: carenza di posti letto, spazi lavorativi insufficienti, turni massacranti, e non solo nell’area del pronto soccorso”, denuncia Schiavo. Risale infatti a poche settimane fa l’incontro con la stampa convocato dall’Anaao Assomed del San Camillo-Forlanini per denunciare, ancora una volta, le criticità della struttura: “La mancanza di condizioni per lavorare serenamente, lo stato di emergenza che costringe i professionisti sanitari ad assistere 100 pazienti in una area prevista per 30, le carenze di dotazione organica, di locali e di assetto organizzativo”. Elementi sulla base dei quali l’Anaao Assomed aveva illustrato allarmanti dati prospettici che, commenta Schiavo, “non devono diventare realtà”.
Il sindacato chiede quindi l’intervento della Regione. “Per salvare e rilanciare il San Camillo Forlanini – afferma Schiavo - non serve l’ennesima gogna mediatica” ma “proposte e soluzioni che devono essere condivise tra chi lavora in prima linea e chi ha la responsabilità di dirigere una Regione o un’azienda ospedaliera”. Ponendo così rimedio a una “gravissima crisi nata e consolidata già durante la Giunta Marrazzo con l’ingiustificato taglio di 300 posti letto. È questa – spiega il segretario aziendale dell’Anaao - la causa principale del grave disagio del nostro Pronto Soccorso, un’inutile violenza verso i cittadini che abbiamo già più volte denunciato”.
Una situazione che finora non ha trovato ascolto da parte del nuovo governo regionale. “È sconcertante l’immobilismo della Giunta Polverini, che non ha ancora realizzato, pur avendola prevista nel piano di riorganizzazione, una parziale reintegrazione di posti letto. Nel frattempo però – osserva Schiavo - si chiudono altre strutture di pronto soccorso nella città e aumentano i gravi disagi delle già affollate aree di emergenza pediatriche, ostetriche e medico-chirurgiche del nostro ospedale. Attendiamo risposte”.
 
L.C.

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