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Martedì 02 MAGGIO 2017
Fingeva di vaccinare i bambini. Il caso si allarga anche al Friuli Venezia Giulia

L’assistente sanitaria già sotto indagine a Treviso aveva lavorato dal 2009 al 2015 presso il Distretto di Codroipo dell’Azienda Sanitaria di Udine. Attivata una task force. Saranno fatti controlli a campione tra i bambini e gli adulti che sarebbero dovuti essere stati vaccinati dall’operatrice (circa 1.000 all’anno) per verificare la copertura. Telesca: “Contiamo di garantire la fornitura di una nuova dose di vaccino entro maggio a tutti i bambini che potrebbero averne bisogno”.

Si allarga al Friuli Venezia Giulia il caso dell’assistente sanitaria che, a Treviso, non vaccinava i bambini, prendendo le fiale piene e gettandole nella spazzatura senza somministrare ai piccoli pazienti la dose vaccinale. L’operatrice, infatti, aveva lavorato da novembre 2009 a dicembre 2015 presso il Distretto di Codroipo dell’AAS3 “Alto Friuli - Collinare - Medio Friuli”, dove è immediatamente scattato un piano per verificare se anche a Codroipo la donna avesse messo in atto lo stesso comportamento fraudolento.

A riferirlo è l’Aas3 spiegando che è stata l’Azienda Sanitaria di Treviso a comunicare che l’assistente sanitaria che ha privato con l’inganno della vaccinazione tanti bambini nella Marca Trevigiana proveniva per trasferimento dalla Azienda Sanitaria di Udine. “Abbiamo quindi immediatamente iniziato gli approfondimenti”; spiega l’Azienda

In particolare, in stretto contatto fra Regione, Asuiud (Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine) e Aas 3, è stata costituita una apposita task force che comprende:
•    I Direttori Sanitari della ASUIUD e della AAS 3
•    I Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle due Aziende
•    La Direzione dell’Area promozione salute e prevenzione  della Regione
•    Il Professore di Igiene dell’Università di Udine, prof. Brusaferro, che è anche il coordinatore del programma Cure Sicure della nostra Regione  
•    Il Professore di Igiene dell’Università di Trieste, prof. D’Agaro, che è esperto virologo
•    Il Primario di Pediatria di San Daniele, dott. Sacher
•    Il Direttore della Clinica Pediatrica di Udine, prof.ssa Cogo
•    Il Presidente della Conferenza dei Sindaci e i rappresentanti dei Sindaci della zona
•    È stata chiesta anche la partecipazione di rappresentanti del cittadini (Cittadinanza Attiva)

Appresa la notizia, il Direttore Generale della AAS 3 Pier Paolo Benetollo, ha spiegato che nel territorio friulano “non c’è alcun allarme: non ci sono problemi immediati per la salute di nessuno, anche perché, ad oggi, non abbiamo nessun elemento per pensare che questo comportamento (che non saprei ancora se definire patologico o delinquenziale) fosse stato già messo in atto quando questa persona lavorava nell’Udinese. In ogni caso, riteniamo assolutamente necessario fare totale chiarezza, ed approfondire fino in fondo le cose”.   

Per questo è stata attivata una task force “per disporre delle migliori competenze mediche e tecniche possibili” e deciso di avviare “approfonditi controlli a campione, con metodo rigorosamente scientifico, a coorte sui vaccinati per ognuno degli anni dal 2015 e indietro fino al 2009, per comprendere se e quando si è verificato un problema nel nostro territorio”.

Secondo quanto riferito dall’Aas3, l’assistente sanitaria eseguiva “circa 1000 vaccinazioni all’anno fra bambini e adulti”.  “Nel giro di qualche settimana sapremo se ed eventualmente quando avesse iniziato la sua finzione e quindi interverremo. Tutti i casi che risultassero non coperti dalle vaccinazioni verranno attivamente richiamati dall’Aas 3”, ha proseguito il manager.

“Un’altra decisione – ha evidenziato poi Benetollo - che abbiamo già preso è quella di dare massima pubblicità alle famiglie di tutte le informazioni in nostro possesso, agendo in completa trasparenza; per questo abbiamo richiesto che alla task force partecipino anche rappresentanti dei Sindaci e delle Associazioni di cittadini”.

Il dg dell’Aa3 friulana ha quindi espresso condivisione rispetto a quanto affermato dal collega di Treviso, Francesco Benazzi: “Bisogna agire con la massima decisione, da un lato per tutelare i bambini e dall’altro per perseguire la colpevole; se ci sarà un procedimento penale penso che parteciperemo all’azione legale.    Le vaccinazioni sono un presidio fondamentale per la salute della popolazione, e non possiamo permetterci che ci siano scoperture”.
 
Sulla vicenda sono arrivate anche le rassicurazioni dell’assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca: “Il sistema, grazie anche all'attivazione di una competente task force sanitaria interaziendale, ha dato subito risposta, in modo compatto, sinergico e efficiente. Questi fatti sono accaduti e, al di là di sterili polemiche che non giovano agli effettivi bisogni di informazione e celere risposta della comunità, ciò che conta è che abbiamo lavorato per monitorare subito la situazione e soprattutto attuare la massima precauzione nei confronti dei bambini e della comunità”.

“Siamo in costante contatto con i dirigenti e la task force e contiamo con l'attivazione del piano di garantire la fornitura di una nuova dose di vaccino entro maggio a tutti i bambini che potrebbero averne bisogno”, aggiunge Telesca, ringraziando “tutti gli operatori e in particolar modo l'Azienda sanitaria, per avere attivato subito tutte le procedure di controllo e di tempestiva risposta”.

“Questo è quello che conta: a chi ha fatto polemiche per l'assenza dell'assessore alla conferenza stampa rispondo che in queste circostanze la politica non ha bisogno di passerelle ma solo di fatti”, ha concluso Telesca.

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