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Mercoledì 17 MAGGIO 2017
Disabili gravi, in Italia sono 3 mln. Luca Coscioni: “Assicurazione per sostenere i malati. Italia segua esempio della Germania”

Predisporre anche in Italia, come in Germania, un sistema di assicurazione per i quasi tre milioni di persone, tra disabili gravi, malati di Alzheimer, “grandi vecchi”, che vivono in condizioni di non autosufficienza: questa la richiesta conclusiva del seminario “Dalla non autosufficienza alla vita indipendente” tenutosi oggi, a Roma, per iniziativa della Associazione Luca Coscioni.

Si chiama "Pflegeversicherung", in vigore in Germania dal 1995, è un’assicurazione obbligatoria finanziata con il metodo contributivo, che interviene in caso di un grave bisogno, protratto nel tempo, di cura e assistenza, oltre che di aiuto nella conduzione domestica.
 
Perché non crearne una analoga anche per gli italiani? La proposta arriva da medici, psichiatri, parlamentari, alti dirigenti di enti pubblici (Inps, Agenas, Istat, Iss) e dal Segretario della Associazione Coscioni, Filomena Gallo, dopo aver ascoltato le testimonianze di due malati, al seminario “Dalla non autosufficienza alla vita indipendente”
 
Destinatari della proposta il Parlamento, il Governo e i partiti che, in vista delle elezioni politiche ormai non lontane dovrebbero esaminare a fondo questa tematica e presentare precisi programmi di intervento, quantificando la risorse necessarie e indicando i mezzi di copertura finanziaria.
 
Durante il seminario sono state esposte le gravi difficoltà esistenziali ed economiche dei caregiver, almeno tre milioni di congiunti, lasciati soli a gestire per anni situazioni penose e gravi. “Una situazione che – hanno sottolineato i promotori di questa iniziativa assicurativa - in mancanza di importanti risorse dedicate, si aggraverà rapidamente per l’invecchiamento della popolazione: in Italia i centenari, che oggi sono 17mila, nel 2050 saranno 150mila”.
 

A conclusione del seminario, il ministro della Salure, Beatrice Lorenzin, ha sottolineato “la necessità di risorse aggiuntive, per affiancare quanto già previsto nei nuovi Lea e nel piano nazionale per la cronicità, e di politiche di prevenzione delle malattie mentali”.


“Iniziative come la vostra – ha concluso la Presidente della Camera Laura Boldini - sono rilevanti proprio perché pongono all’attenzione della collettività una condizione dolorosa e diffusa, che troppo spesso rimane invece confinata tra le mura domestiche”.

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