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Mercoledì 17 MAGGIO 2017
Giornata mondiale contro l’omofobia, Mattarella:“Educare i giovani all’incontro con l’altro”

"Senza una cultura dei diritti di ciascuno non si diventa pienamente cittadini". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia. Per il Presidente è necessario "promuovere, soprattutto nei ragazzi, una positiva educazione all'incontro con l'altro".

"L'omofobia e la transfobia violano la dignità umana, ledono il principio di eguaglianza e comprimono la libertà e gli affetti delle persone. A nessuno può sfuggire che qualunque forma di persecuzione in base all'orientamento sessuale costituisca, sempre e ovunque abbia luogo, una violazione inaccettabile dei diritti umani universali". Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia.

"Gli atti di intolleranza - ha sottolineato Mattarella - si esprimono in violenze verbali o derisioni, altre volte danno luogo a minacce, fino a giungere, talora, ad aggressioni fisiche. Si tratta di manifestazioni che feriscono l'intera nostra società, che risulta indebolita nei suoi valori fondamentali di convivenza.
Quando le discriminazioni hanno come bersaglio ragazzi e adolescenti vi è il rischio grave di compromettere fragili equilibri, perché gli anni della giovinezza sono quelli in cui si costruisce l'accettazione di sé, che è parte importante della futura serenità".

"Molto giovani - ha proseguito il Presidente - sono spesso anche coloro che pongono in essere condotte omofobiche. Così, se alle giovani vittime va prestata un'attenzione particolare, nondimeno bisogna promuovere, soprattutto nei ragazzi, una positiva educazione all'incontro con l'altro. Senza una cultura dei diritti di ciascuno non si diventa pienamente cittadini".

"La considerazione del valore dell'altro, l'accettazione delle differenze, sono alla base di ogni convivenza. A un vigile e proficuo rispetto deve essere improntato ciò che dà forma alla vita comune: il linguaggio, la scuola, il discorso pubblico, le pratiche sociali, per una società pienamente solidale".

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