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Giovedì 25 MAGGIO 2017
Oltre 3,5 milioni i cittadini con malattie croniche. Il punto al 13° Congresso regionale Simg

Le novità introdotte dalla Regione con la riforma dell’assistenza alle cronicità sarà tra i temi centrali del Congresso che si apre domani sul Lago di Garda: “E' stata giustamente messa la medicina generale al centro del sistema. Ora noi medici di famiglia dobbiamo saper rimetterci in gioco”. Ospite del Congresso Leonardo Papini, lo studente che ha fermato la proiezione del film no vax.

“Migliorare la preparazione dei medicina di famiglia, sulla gestione degli oltre 3,5 milioni di pazienti lombardi afflitti da malattie croniche, anche alla luce delle ultime delibere della Regione”. E’ questo il principale obiettivo del 13° congresso regionale lombardo della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg). L’evento, dal titolo “Nuovi modelli di gestione della cronicità”, si apre domani e vede riuniti fino a sabato a Padenghe del Garda (Brescia) oltre 200 camici bianchi.

Testimonial e ospite del congresso sarà Leonardo Papini, il giovane studente di Treviglio che, grazie al suo impegno sui social media, è riuscito a fermare la proiezione di un documentario anti-vaccini e per questo ha ricevuto ringraziamenti pubblici dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

“Entro fine anno – ricorda la Simg nella nota diffusa alla vigilia dell’apertura dei lavori congressuali - i lombardi colpiti da una o più malattie croniche riceveranno una lettera dal Pirellone. Dovranno indicare chi gli fornirà assistenza sanitaria tra il proprio medico di medicina generale o uno specialista che lavora all’interno di strutture sanitarie pubbliche o accreditate”. “E’ una piccola rivoluzione che interessa oltre il 35% dei cittadini della più popolosa Regione italiana - afferma Aurelio Sessa, presidente regionale Simg Lombardia -. Secondo l’ultimo decreto infatti i pazienti potranno, per la prima volta in Italia, scegliere a quale professionista affidarsi. Questi cambiamenti riguarderanno ovviamente anche tutto il personale medico sanitario. In particolare il medico di famiglia diventerà l’unico responsabile della salute dell’assistito oppure svolgerà questo compito insieme ad altri colleghi formando delle cooperative. In alternativa potrà indirizzare il paziente ad un centro specializzato”.

“Un italiano su tre è colpito da almeno una patologia cronica - aggiunge Claudio Cricelli presidente nazionale Simg -. In totale costano al servizio sanitario nazionale circa 60 miliardi di euro ogni anno e l’invecchiamento generale della popolazione porterà ad un incremento dei costi per l’intera collettività. Tutto questo ci costringe a sperimentare nuovi modelli organizzativi-gestionali più efficienti ed appropriati come quello che verrà avviato in Lombardia. Per la prevenzione, cura e assistenza dovrà essere sempre più importante il ruolo del medico di medicina generale. La nostra Società sta collaborando con le varie istituzioni sanitarie, sia locali che nazionali, per riorganizzare il sistema delle cure primarie in Italia”.

“La riforma in atto in Lombardia dovrà tenere conto dell’esigenze degli oltre 150mila pazienti complessi - conclude Ovidio Brignoli vice presidente nazionale Simg -. Si tratta di una particolare categorie di persone che hanno problemi di salute così gravi che necessitano di un’assistenza non solo sanitaria ma anche sociale. Il loro numero è esiguo ma tuttavia assorbono molte delle risorse economiche e umane del sistema sanitario regionale”.

Ma Brignoli evidenzia anche un altro aspetto: “Le ultime delibere del Pirellone mettono giustamente la medicina generale al centro del sistema di assistenza. Però al tempo stesso cambiano alcuni obblighi e paradigmi del nostro lavoro. Noi medici di famiglia dobbiamo saper rimetterci in gioco e rivedere le nostre conoscenze e competenze”.

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