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Lunedì 05 GIUGNO 2017
Relazione finanziaria riordino ospedaliero, I commissione convoca Emiliano e Ruscitti

I membri della commissione hanno considerato “insufficiente” l’esame di dati consegnati da Ruscitti e ritenuto “necessaria la presenza dei massimi responsabili della sanità pugliese” per avere un riscontro anche in ordine ad altri aspetti come “il Piano triennale delle prevenzione i cui termini stanno per scadere, quello sui costi standard, così come sulla riduzione della risorse prevista nelle bozza del Dief in cui dal 5% si passerebbe al 4,4%”.

La I commissione del Consiglio regionale della Puglia, presieduta da Fabiano Amati, ha approvato all’unanimità la proposta presentata da Donato Pentassuglia per una seduta monotematica, con l’audizione del presidente della Giunta regionale Michele Emiliano e del Direttore generale del Dipartimento Sanità Giancarlo Ruscitti, in ordine alla relazione finanziaria sull’applicazione del Piano di riordino ospedaliero che Ruscitti, su richiesta di Ignazio Zullo, ha presentato nei giorni scorsi alla commissione.

L’esame dei dati, spiega infatti una nota della commissione, “è stato considerato insufficiente dai commissari, i quali ritengono necessaria la presenza dei massimi responsabili della sanità pugliese per avere un riscontro anche in ordine, come precisato da Donato Pentassuglia, ad altri aspetti come il Piano triennale delle prevenzione i cui termini stanno per scadere, quello sui costi standard, così come sulla riduzione della risorse prevista nelle bozza del Dief – come richiamato da Ignazio Zullo – in cui dal 5% si passerebbe al 4,4 %”.

La richiesta di avere un riscontro in ordine al rapporto costo benefici connesso all’applicazione del Piano di riordino ospedaliero era partita mesi fa dallo stesso Zullo che, spiega la nota, “ha ribadito le sue preoccupazioni per le condizioni in cui versa la sanità regionale, in cui l’11-12% della popolazione ha rinunciato oramai a curarsi, a fronte di una tassazione aggiuntiva che vessa i pugliesi e dei 60-70 milioni che la Regione è costretta annualmente ad attingere dal bilancio autonomo per coprire i buchi del sistematico disavanzo, tra il Piano di rientro e il Piano operativo, mentre il personale non lavora in condizioni di sicurezza ed è sottoposto a turni massacranti”.

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