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Martedì 04 LUGLIO 2017
Artrite Reumatoide. Nei batteri intestinali la “scintilla” infiammatoria

Le proteine derivanti da batteri intestinali indurrebbero una risposta infiammatoria nei pazienti con artrite reumatoide. Un risultato che, se confermato, potrebbe contribuire anche a migliorare la diagnosi. A dimostrarlo è stata una ricerca coordinata da Annalisa Pianta, del Massachusetts General Hospital. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.

(Reuters Health) – Pianta e colleghi hanno analizzato pazienti con artrite reumatoide, pazienti con altri disturbi di tipo reumatico e persone sane. A livello del liquido sinoviale delle articolazioni di persone affette da artrite reumatoide, in particolare, i ricercatori americani hanno scoperto antigeni di N-acetil-glucosamina (GNS) e flamina A (FLNA), molto simili ai prodotti delle classi dei più comuni di batteri intestinali, tra cui quelli del genere Prevotella. L’esposizione a questi antigeni ha stimolato una risposta da parte delle cellule T nel 52% dei pazienti affetti da artrite reumatoide e delle cellule B nel 56% di questi. Nessuna risposta simile è invece stata riscontrata tra i pazienti affetti da altre malattie reumatiche o nei controlli sani.

Le conclusioni
I risultati avrebbero anche delle potenzialità a livello diagnostico. “L’aggiunta di questi antigeni alle determinazioni standard degli auto-anticorpi, come l’anticorpo anti-citrullina e il fattore reumatoide, potrebbe aumentare la percentuale di pazienti positivi dal 69 all’86%, migliorando così la diagnosi”, sottolinea Pianta.“Queste sono le prime osservazioni che forniscono un potenziale collegamento tra l’immunità della mucosa e la risposta autoimmune a queste proteine nelle articolazioni dei pazienti con artrite reumatoide – conclude la ricercatrice -. Pertanto regimi antibiotici mirati o una dieta mirata potrebbero aiutare nel trattamento di questa malattia”.

Fonte: Journal of Clinical Investigation

David Douglas

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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