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Venerdì 21 LUGLIO 2017
Cosa conta realmente per la salute?



Gentile direttore,
ho avuto la possibilità di leggere anche la versione inglese dell'ottimo articolo sulla perdita dei telomeri nei figli, soprattutto maschi, privati del padre da una perdita dovuta alla morte, imprigionamento o divorzio.

Ho scritto loro che, nonostante il lavoro sia di enorme rilievo, ritengo del tutto insignificante le conclusioni da parte dell'autore.
Leggendo le riviste di sociologia o solo applicando dei criteri di vita comune, si capisce che il progetto proposto di una funzione psicoanalitca paterna rispetto alla lunghezza dei telomeri per un lutto, un allontanamento forzato o per divorzio non può dipendere solo dalla perdita in sè, ma molto probabilmente da un'altra e peggiore perdita.
La perdita del padre implica, infatti, una grave perdita economica nelle famiglie, maggiore proprio se il padre muore e minore se questi divorzia e dispone regolarmente gli alimenti ai figli.

E' alquanto ingenuo non pensare al più antico "determinante esterno della salute" quello che dall'ottocento viene riconosciuto come vero fattore differenziale nella speranza di vita e nel rischio di morbilità e mortalità nelle popolazioni: la ricchezza o meglio la condizione socio-economica.
Dovremmo basare su questo parametro l'intero SSN ed i LEA, invece di dispensare tagli omogenei e feroci, che vanno a colpire proprio le fasce economicamente deboli del nostro Paese, a danno evidentemente misurabile dei telomeri già nei bambini, come sappiamo guardando alla mortalità per tumore, ricchezza pro-capite e spesa sanitaria tra Campania e Lombardia.

Sono sicuro che non sia neanche l'unico, solo il più rilevante...

Manlio Converti
Psichiatra 

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