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Martedì 01 AGOSTO 2017
Sos-Eutanasia: in due anni 13 persone (il doppio considerando gli anonimi) hanno chiesto per se stesse o per amici e parenti come ricorrere all'eutanasia
Tra le persone che hanno richiesto informazioni all’Associazione in forma non anonima si equivalgono le donne (7) e gli uomini (6). Il 75% delle persone ha cercato informazioni per sé, il 25% per parenti o amici impossibilitati a chiamare per la loro dalla malattia: una richiesta di informazioni per il nonno, una per la madre, una per un amico.
In Parlamento si cerca di stringere i tempi tra emendamenti e dibattiti sul ddl sul Consenso informato e sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento.
E nel dibattito è intervenuta anche Sos-Eutanasia il sito on line dell'Associazione Luca Coscioni, rendendo noto che dal primo marzo 2015 a oggi ha fornito informazioni sull’eutanasia a 13 persone, escludendo dal conteggio coloro che si sono presentati in forma anonima, che altrimenti farebbero raddoppiare il numero dei contatti ricevuti.
Tra le persone che hanno richiesto informazioni all’Associazione in forma non anonima si equivalgono le donne (7) e gli uomini (6). Il 75% delle persone ha cercato informazioni per sé, il 25% per parenti o amici impossibilitati a chiamare per la loro dalla malattia: una richiesta di informazioni per il nonno, una per la madre, una per un amico. Le cause prevalenti delle richieste di informazioni riguardano malattie degenerative o tumorali. L’Associazione evidenzia che solo l’8% di richieste sono legate a depressione cronica.
In 737 suicidi è certificata la presenza di malattie fisiche rilevanti. Tra questi, 288 presentano anche una malattia mentale (principalmente depressione). In 1.664 casi si segnala la presenza di sole malattie mentali (principalmente depressione e ansia). Circa la metà dei suicidi avviene in casa. Tale quota risulta più elevata (57%) nel caso di suicidio associato ad una malattia mentale. Il 30% dei suicidi in presenza di malattie fisiche avviene in istituti di cura.
I risultati documentano, scrive l’Istat nella nota, in una parte non trascurabile di casi, un cattivo stato fisico o psichico che potrebbe aver influenzato la scelta di suicidarsi; tuttavia, le associazioni riscontrate non possono essere tout-court interpretate come una misura diretta della relazione causale tra presenza della malattia e gesto del suicidio.
Lo studio prende in esame tutti i casi di suicidio nel triennio 2011-2013. Per ciascun certificato di morte sono state individuate le entità morbose che forniscono indicazione della presenza di una malattia importante (fisica o mentale). Nel periodo considerato si sono registrati 12.877 suicidi (2.812 donne e 10.065 uomini).
L’81% di questi decessi non è associabile a stati morbosi rilevanti e le sole informazioni riportate riguardano esclusivamente la modalità del suicidio e il tipo di lesione provocata. Nel restante 19% dei casi (2.401 suicidi) sono presenti sul certificato uno o più stati morbosi (malattie fisiche o mentali).
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