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Mercoledì 21 SETTEMBRE 2011
Giovani e sesso. Nasce la rubrica on line “Se Sso è meglio!"

L’iniziativa è promossa dall’Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) in collaborazione con la SIMA (Società Italiana Medicina dell’Adolescenza) per aiutare e informare i giovani sui temi  delll’educazione all’affettività e alla sessualità attraverso la creazione di una rubrica on line Se Sso è meglio! sul portale diregiovani.it, presentato ieri alla Camera insieme all’indagine sull’affettività e la sessualità.

Questa iniziativa, presentata ieri alla Camera alla presenza, tra gli altri, del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, dell’esponente della XII Commissione affari sociali, Paola Binetti, e del presidente della VII Commissione cultura, scienza e istruzione, Valentina Aprea, che rientra nell’ambito del Progetto Giovani Domani promosso dall’IdO per la prevenzione del disagio giovanile, è il frutto dell’esperienza pluriennale nella gestione di sportelli di ascolto psicologico nelle scuole e del servizio di consulenza on line Chiedilo agli esperti..
La ricerca, frutto di un’indagine svolta su un campione di oltre 1.600 adolescenti, è stata sintetizzata nel libro edito da Edizioni Magi, L’eros adolescente. Affettività e sessualità nel vissuto adolescenziale, scritto da Federico Bianchi di Castelbianco, direttore IdO, Magda Di Renzo, responsabile del Servizio di terapia IdO, Flavia Ferrazzoli, psicoterapeuta e coordinatrice degli sportelli d’ascolto nelle scuole e Laura Sartori, psicoterapeuta dell’età evolutiva.
Come funziona. La rubrica Se Sso è meglio! nasce con l’obiettivo di aiutare e informare i giovani sul tema della sessualità e per rispondere ai dubbi e alle paure più frequenti tra gli adolescenti tramite uno sportello virtuale, uno spazio di counseling e approfondimento on line gestito da esperti medici e psicologi, con informazioni e definizioni per un’educazione sessuale incentrata non solo sull’informazione scientifica ma anche su tutti i risvolti emotivi ed affettivi.
 L’intervento si articolerà su tre livelli:
- incontri per l’informazione e l’educazione affettiva e sessuale rivolti ai ragazzi e agli adulti (genitori e insegnanti), coinvolti nel loro percorso di crescita;
- un servizio di counseling (SIMA e IdO) sul portale www.diregiovani.it dedicato ai giovani;
- uno spazio di approfondimento on line sul portale con la rubrica Se Sso è meglio!
 L’iniziativa nasce dai risultati di un’indagine svolta tra i ragazzi italiani, dagli 11 ai 19 anni, che evidenzia come la precocizzazione della sessualità nei giovani, accompagnata dall’importanza attribuita alla perfezione del corpo e da una scarsa consapevolezza e informazione, sia alla base di una progressiva scissione tra la sfera affettiva e quella sessuale e di un aumento dei comportamenti sessuali a rischio tra gli adolescenti. Ciò ha comportato il diffondersi di malattie veneree, l’aumento delle gravidanze precoci, l’instaurarsi di relazioni aride e la pratica diffusa di episodi di sessualità, anche se virtuale, in internet.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi sull’importanza di integrare i diversi aspetti della crescita, dell’affettività, della sessualità e delle emozioni che le accompagnano, nella consapevolezza che la sessualità rappresenti una componente fondamentale della personalità di un individuo. 
 
Gli interventi dei relatori
Federico Bianchi di Castelbianco, direttore IdO e Diregiovani: “Con ‘Se Sso è meglio!’ vogliamo offrire ai giovani uno spazio on line basato sull’ascolto e sul contenimento, perché non intendiamo fornire solo risposte di mero aiuto sui danni causati dall’ignoranza e dalle inesperienze in tema di affettività-sessualità. Il contenimento è necessario per invitare i ragazzi alla riflessione, cercando di arrestare in loro una condotta autodistruttiva. Nella nostra esperienza siamo entrati in contatto con molti adolescenti che si sono trovati più volte in situazioni rischiose, reiterando inconsapevolmente esperienze vissute con estrema superficialità e leggerezza, come attività sessuali con più partner e senza protezioni, solo  per dimostrare di essere diventati adulti. Di qui l’importanza di offrire un luogo, anche se virtuale, dove i giovani potranno porsi non solo domande scientifiche ma anche esporre i propri dubbi e le proprie incertezze. Con ‘Se Sso è meglio!’ riceveranno quell’ascolto e quell’accoglienza che purtroppo non hanno trovato nelle scuole e nelle famiglie. I ragazzi sono pieni di sentimenti, ma non sempre sanno gestirli e spesso si vergognano di esporli, trovando rifugio nel gruppo, nelle mode del momento e nelle risposte convenzionali. Si spiega così il dato, avvalorato dalla ricerca dell’IdO, che il 70% degli adolescenti preferisce fare sesso senza amore. Ma la realtà è ben più complessa. I giovani vivono relazioni con  gelosia e con reazioni violente se traditi. In particolare, le ragazze si trovano spesso a giustificare le percosse ricevute dai loro fidanzati traditi, interpretando queste reazioni aggressive come manifestazioni d’amore. Insomma c’è molta confusione sull’argomento”.
 
 
Magda Di Renzo, responsabile servizio Terapia IdO: “Raggiungere i ragazzi nei luoghi da loro abitati è sempre la strategia vincente e la rubrica ‘Se Sso è meglio’ si pone quest’obiettivo.  Indubbiamente esiste ormai un gap molto forte tra le generazioni e credo che sia dovere degli adulti fare uno sforzo per comprendere le nuove modalità comunicative dei giovani.  Come abbiamo potuto notare nella nostra esperienza, la comunicazione virtuale favorisce, negli attuali adolescenti, un livello di intimità che non riescono a vivere nelle relazioni reali. L’aspetto però che mi preme sottolineare è che i ragazzi, attraverso le loro richieste, non sono tanto alla ricerca di informazioni quanto dell’ascolto attento di un adulto competente. In tanti ci hanno scritto che cercare informazioni qua e là crea ansia perché ‘se ne sentono di tutti i colori’. Colpisce, infatti, che molti adolescenti non abbiano addirittura chiara la differenza tra ‘fare sesso’ e ‘fare l’amore’, non riescono a vivere nelle loro relazioni quella dimensione affettiva che il mondo adulto ha sempre più accantonato a favore di una logica competitiva che considera il possesso più importante dell’amore. Da molti anni assistiamo a un notevole squilibrio tra le due componenti dello sviluppo e gli attuali adolescenti ci stanno facendo capire che è necessario un ridimensionamento per poter affrontare con serenità i compiti che la vita ci pone costantemente”.
 
 
Giorgia Meloni, ministro della Gioventù: “Sono convinta che qualsiasi iniziativa volta a costruire una maggiore consapevolezza su questo tema sia preziosissima. A maggior ragione se si sceglie di usare la rete, lo strumento di comunicazione più apprezzato e diffuso tra i giovani che può diventare uno straordinario volano di messaggi positivi. Sto lavorando molto in questo senso, sia per informare i giovani sui rischi connessi alla salute, sia per stimolare nei ragazzi responsabilità, consapevolezza e rispetto nei confronti del proprio partner, ma anche per evitare che questi scindano l’aspetto affettivo e relazionale da quello fisico e sessuale. Trovo comprensibile che, i giovanissimi in particolare, come emerge dall’indagine dell’IdO, non siano ancora in grado di gestire con la giusta consapevolezza rapporti umani e sessualità. Quello che ritengo importante, però, è contrapporre a  quei messaggi che la pubblicità, la televisione e, più in generale, i media lanciano sul tema della sessualità, altrettante riflessioni sulle emozioni, sulla bellezza dei rapporti sulla consapevolezza e la responsabilità. Occorre ascoltare, educare, formare e informare, in particolare per scongiurare i rischi legati alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, che vengono purtroppo sottovalutati dalle nuove generazioni”.
 
 
Valentina Aprea, presidente della VII commissione Cultura, Scienze e Istruzione:  “La rubrica on line ‘Se Sso è meglio!’ va nella direzione da noi auspicata, offrendo ai giovani uno spazio dove imparare a rispettare la propria persona e ponendo le basi per una seria educazione sentimentale. Il dato, emerso dalla ricerca dell’IdO, che evidenzia che il 70% degli adolescenti afferma che per fare sesso non è necessario essere innamorati, non è una dimostrazione di forza ma di debolezza e fragilità. I ragazzi a quella età fanno vincere gli impulsi sessuali piuttosto che la dimensione sentimentale, e questo conferma un tipo di approccio alla vita e alle esperienze fatto di leggerezza. Cercano di prendere tutto quello che c’è da prendere, senza far seguire a ciò impegno o riflessioni. È evidente che oggi manca un’educazione sentimentale e quando gli adolescenti si renderanno conto di aver usato malamente il loro corpo sarà troppo tardi. Bisogna tornare a educare i giovani e la rubrica rappresenta uno strumento che potrebbe aiutarli a superare queste debolezze. Più aiutiamo gli adolescenti, più li renderemo forti e consapevoli delle loro azioni”.
 
 
Paola Binetti, esponente della XII commissione Cultura, Scienze e Istruzione:  “’Se Sso è meglio!’ è un’importante opportunità. Certo il processo naturale di educazione e crescita degli adolescenti dovrebbe nascere all’interno della famiglia, con l’ascolto attento dei genitori ed il supporto che i fratelli maggiori danno ai fratelli minori, ma oggi abbiamo molte famiglie distratte o con standard di vita fragili e, considerando il modo in cui i ragazzi tendono a bypassare le relazioni dirette, avere uno spazio di approfondimento dove poter purificare i propri dati diventa importante. Qui i ragazzi ricevono le risposte che non hanno trovato nelle famiglie.  Quindi la rubrica on line, che per me non è la risposta ideale – che dovrebbe essere la famiglia – diventa quella più funzionale.  Nell'età dello sviluppo è facile sentirsi incuriositi, dando precedenza alle proprie sensazioni, ma non sempre si è capaci di comprendere argomenti come la sessualità. Un tema che richiede una risposta unitaria, che richiami la dimensione affettiva e la sfera etica del rispetto reciproco. Purtroppo il mondo degli adulti, spesso dominato da relazioni ‘mordi e fuggi’, rimanda ai giovani un modello non corretto, ovvero lontano da quello che era un rapporto definito dal tempo e dalle comuni responsabilità. Non c’è più l’idea dell’attesa, ma quella del provare. Sono convinta, infine, che il 70% dei giovani abbia risposto che si possono avere rapporti intimi senza essere innamorati perché credeva semplicemente che questa fosse la risposta attesa, scegliendo il modello in voga”.
 
 
Giorgio Rembado, presidente ANP: “Questo spazio di approfondimento on line rappresenta un’iniziativa importante, che potrà aiutare tanti giovani a trovare risposte, ma da solo non basta perché il tema affettività-sessualità non può essere ridotto alla sola informazione. Le indicazioni pure e semplici non aiutano gli adolescenti a superare le difficoltà che incontrano nel gestire una sfera affettiva adeguata. Riferendomi alle neuroscienze è dimostrato che il cervello attiva comportamenti a partire dal rispecchiamento emotivo, non viene mosso dalle parole ma dallo spazio vitale che si sviluppa all’interno di una relazione significativa. Insomma, lo strumento principale dell’educazione non è la parola ma la relazione e la testimonianza. Certo un servizio di aiuto sulla sessualità, con rubrica annessa che coinvolga anche la parte emotiva degli adolescenti, è una novità e non possiamo che salutarla con favore”.
 
 
Silvano Bertelloni, presidente SIMA:  “La disponibilità di uno strumento on line di approfondimento facilmente consultabile che sia autorevole e che fornisca la divulgazione di informazioni scientificamente ineccepibili può sicuramente favorire una migliore salute riproduttiva nei giovani ed è per questo che come Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa ‘Se Sso è meglio!’. I media continuano purtroppo a rappresentare la prima fonte da cui i ragazzi traggono notizie, a volte distorte o estreme, sulla sessualità ma non sui sentimenti, mentre ricevono poca educazione sul fatto che un atto sessuale soddisfacente può compiersi solo in un rapporto affettivo sentito come gratificante, in cui vengano vissuti tutti gli aspetti positivi del legame di coppia. Comportamenti emulatori li portano quindi a disgiungere, come spiega l’indagine dell’IdO, sessualità ed emozioni con tutte le conseguenze fisiche, psicologiche e sociali che ne possono derivare, specialmente quando i rapporti sessuali iniziano troppo precocemente. E’ tuttavia noto che gli adolescenti chiedono poco aiuto, soprattutto sulla loro salute riproduttiva, e in molte famiglie non si parla abbastanza di argomenti ‘importanti’ come l’educazione a una sana pratica della sessualità. Sulla mancanza di educazione, propongo solo due esempi: il primo rapporto sessuale rimane senza alcuna protezione. Il 60% delle donne (in particolare nelle minorenni) attende un periodo di 4-5 anni dall’inizio dell’attività sessuale per la richiesta di consulenza sulla contraccezione - spesso per paura che ‘si venga a sapere’. Dunque, ne consegue che circa il 50% dei nuovi casi di malattie a trasmissione sessuale si verifica proprio in adolescenti e che i dati ISTAT 2009 dimostrano un aumento annuale dello 0.5% di gravidanze tra 13-19 anni”.
 
 
Maria Chiara Lucchetti, vicepresidente SIGIA: “La rubrica ‘Se Sso è meglio!’ é uno spazio on line che non vuole solo informare ma soprattutto educare, avvalendosi delle competenze di personale specializzato che, a mio parere, dovrà curare l’aspetto formativo per diffondere tra i giovani informazioni corrette utilizzando i più efficaci canali ‘affettivi’. Gli adolescenti di oggi vivono una sempre più diffusa dicotomia tra il mondo reale e il mondo virtuale. Attraverso Internet sono raggiunti da un’enorme quantità di informazioni scientifiche (o più spesso pseudoscientifiche) che risultano  prive di  qualsiasi ‘affettività’ e non possono che dare come risultato una visione estremamente tecnica della vita sessuale. Tra ‘messaggi informativi’ e ‘messaggi educativi’ però c’è una bella differenza, e la differenza sta proprio nella partecipazione affettiva a ciò che viene trasmesso. Ogni giorno verifichiamo nei nostri studi medici che c’è troppa informazione e poca educazione, anche all’interno delle famiglie. Spesso i genitori sottovalutano il ruolo educativo sentendosi inadeguati a parlare di sessualità con figli, ‘informati più di loro’ (dai media), che poi con maggiore facilità risultano facilmente oggetto di comportamenti a rischio. Purtroppo una precocità negli approcci sessuali, all’interno di relazioni non stabili o comunque prive di affettività, dimostra che circa il 25% degli adolescenti sessualmente attivi tra i 14 e i 15 anni riferisce di aver fatto uso di alcol e droghe durante l’ultimo rapporto, spesso con un numero maggiore di partner,  una minore protezione dalle malattie a trasmissione sessuale e con un maggior rischio di gravidanze. Non è migliorato inoltre l’ approccio dei giovani con il mondo sanitario: l’80% delle ‘under 17’ non ha ancora mai incontrato un ginecologo e solo il 58% degli adolescenti conosce altre malattie a trasmissione sessuale oltre l’AIDS”.

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