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Giovedì 14 SETTEMBRE 2017
Corruzione in sanità. Monza, 21 indagati tra medici e rappresentanti di società produttrice di protesi

I medici avrebbero ricevuto, sotto diverse forme, dei ritorni per avere favorito l’acquisto delle protesi prodotte dalla società oggetto di indagine. Alcuni chirurghi ortopedici avrebbero agito con la complicità dei medici di base per reclutare pazienti.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito stamani l’ordinanza di misure coercitiva emessa dal GIP di Monza nei confronti di 21 persone indagate - a vario titolo - per condotte illecite poste in essere nel settore sanitario.

L’indagine, spiega una nota della Guardia di Finanza, è stata svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, e ha consentito di svelare “un articolato meccanismo corruttivo, ideato e realizzato dai rappresentanti di una società produttrice di protesi, con il coinvolgimento di diversi medici chirurghi specialisti in ortopedia, operanti presso strutture sanitarie private accreditate con il Ssn., presenti su tutto il territorio nazionale, nonché di medici di base convenzionati con il Ssn”.

Secondo l’accusa, i medici avrebbero ricevuto, sotto diverse forme, dei ritorni per avere favorito l’acquisto delle protesi prodotte dalla società oggetto di indagine. Alcuni chirurghi ortopedici avrebbero agito con la complicità dei medici di base per reclutare pazienti.

In corso di esecuzione anche perquisizioni domiciliari e presso la sede della persona giuridica coinvolta.
 
Sono 12 in totale i medici arrestati, tra cui tre chirurghi specialisti in ortopedia finiti in carcere e nove (sei specialisti e tre medici di medicina generale) ai domiciliari.
 
Per altri sei medici di medicina generale è stata applicata la misura cautelare della “sospensione dall'esercizio dell'attività di medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale”. A precisarlo è l’Ansa sulla base delle dichiarazioni rilasciate dal procuratore Luisa Zanetti.

Nell'inchiesta, con al centro le accuse di associazione per delinquere, corruzione e falso, contestate a vario titolo, sono finiti in carcere anche un responsabile commerciale e un agente di zona della società indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Per un agente di commercio, invece, è stata disposta la misura dell'obbligo “di dimora nel Comune di residenza”.

I medici avrebbero ottenuto soldi ma anche vantaggi personali e regali di vario genere, per aumentare gli “utili” della società.

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