quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 20 SETTEMBRE 2017
Alzheimer. A Napoli serata di beneficenza tra famiglie e medici specialisti promossa dall’Aima

Le Terme di Agnano faranno da cornice all’apericena che l’Associazione malati di Alzheimer di Napoli promuoverà domani, 21 settembre, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer. I fondi raccolti serviranno a sostenere il progetto assistenziale “Aima...Amiamoci”.

Serata di beneficenza alle Terme di Agnano a Napoli, il 21 settembre, in occasione della 24esima giornata mondiale contro l’Alzheimer. “L’Apericena sotto le stelle” è promossa dall’Aima Napoli onlus (Associazione italiana malati di Alzheimer).

La serata, a sfondo benefico, che l’Aima ha organizzato all'interno del suggestivo parco delle Terme di Agnano, servirà per la raccolta fondi a sostegno dell'iniziativa ed il progetto “Aima...Amiamoci”.

“L’obiettivo principale del’evento – avverte Caterina Musella, presidente della Onlus - è  integrare i servizi istituzionali con servizi innovativi e dedicati che Aima allestisce al sostegno del miglioramento della qualità di vita della persona con demenza e dei suoi caregiver, persone queste ultime, spesso familiari che dedicano tutto il loro tempo sacrificando lavoro e socialità al congiunto malato”.

Tra gli scopi dell’iniziativa anche la sensibilizzazione dell’opinione pubblica su una malattia emergente ma ancora invisibile ai più, agendo attraverso scambi di opinioni, informazioni e consigli in compagnia di amici e medici specialisti del settore. La demenza di Alzheimer colpisce milioni di persone nel mondo, circa 700 mila in Italia e oltre 70 mila in Campania.

“Dopo anni di convegni - aggiunge Musella – pieni di buone intenzioni disattesa da parte delle istituzioni, abbiamo deciso di utilizzare questa formula più informale  perché più apprezzata per la sua utilità e spontaneità facendo informazione, prevenzione ricerca di nuovi modelli di cura in un ‘ottica di continuità assistenziale e integrazione con le istituzioni preposte  ma soprattutto in un’ottica solidaristica di umanizzazione per avere contezza dei problemi delle famiglie e farci carico globalmente della persona e della dua famiglia secondo un approccio olistico e biopsicosociale”.

“Un'iniziativa – conclude Musella -  tesa a consolidare la comunità venutasi a creare nel corso di questi anni che in un'ottica di solidarietà ci ha visto vivere insieme per affrontare e sperare nel miglior modo possibile le varie fasi della malattia connotate sempre, anche all’esordio, da una sostanziale non autosufficienza del paziente che deve sempre essere vigilato 24 ore su 24”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA