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Lunedì 25 SETTEMBRE 2017
Chikungunya nel Lazio. Salgono a 102 i casi. Rezza (Iss): “Serve intervento tempestivo”

I diversi focolai non accennano, per ora, a spegnersi. “Non sarebbe difficile contenerli se si intervenisse tempestivamente. Servono interventi pesanti e mirati di disinfestazione”, afferma il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità.

Continuano i casi di contagio da Chikungunya nel Lazio, salendo a 102 secondo l'ultimo bollettino rilasciato dalla Regione, che tiene conto dei casi registrati fino al 22 dal Saresmi (Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”). Si tratta di dieci nuovi casi, di cui cinque sono residenti o hanno riportato un soggiorno nel comune di Anzio nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi, mentre altri 5 sono residenti nel comune di Roma e non hanno collegamenti con Anzio.
 
I diversi focolai non accennano, per ora, a spegnersi: “Durante il giorno le zanzare sono ancora attive - spiega il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, Giovanni Rezza - Servono interventi pesanti e mirati di disinfestazione”. A tal proposito, la sindaca Raggi vorrebbe intervenire utilizzando disinfestanti naturali. “Non conosco direttamente le misure prese dal Comune - commenta Rezza - dico solo che neanche il Ddt ha mai fatto male a nessuno... L'importante è disinfestare come si deve”.

D'altra parte, “non sarebbe difficile contenere questi focolai se si intervenisse tempestivamente”, aggiunge parlando con Quotidiano Sanità. L'augurio, ora, è che l'arrivo delle basse temperature, clima sfavorevole per la sopravvivenza della zanzara Aedes responsabile della trasmissione del visrus, sia più imminente di quanto ad oggi sperato: “Siamo ormai sul finire della stagione calda e questo dovrebbe facilitare l'opera di contenimento”.

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