quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 05 OTTOBRE 2017
Tumori al seno. Lorenzin al Senato: “Con la prevenzione si salva una società”

“Il fatto che facendo prevenzione efficace sulla donna si salvi un’intera società lo dimostrano i dati di salute dell’ambito familiare, dalle vaccinazioni ai corretti stili di vita che vedono come driver sempre le donne, che purtroppo spesso rinunciano esse stesse alle cure per privilegiare e occuparsi dei propri familiari: non va bene". Così la ministra della Salute interviene a Palazzo Madama all'incontro organizzato da Senonetwork

“Salute della donna: se fai attività di prevenzione salvi un’intera società”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha sintetizzato oggi in Senato, al convegno "Tumore al seno in Italia dall'indagine conoscitiva del Senato ai Centri di Senologia Regionali" organizzato da Senonetwork, la necessità di azioni ancora più forti rispetto a quelle già condotte finora per sensibilizzare le donne a “prendersi cura di se” , come ha sottolineato.

“Siamo alle porte della legge di Bilancio – ha detto Lorenzin – e con questo incontro ci prendiamo la responsabilità di nuove proposte economico-finanziare per intensificare la battaglia di sensibilizzazione femminile alla Salute. Abbiamo realizzato le Breast Unit (centri di senologia multidisciplinari, ndr), abbiamo reso completamente operativo il decalogo stilato in occasione della prima giornata della donna, abbiamo ottenuto in nuovi Lea. Ma l’Italia – ha aggiunto – è variegata e il raggiungimento di questi obiettivi non è sempre ovunque uguale. Dobbiamo fare in modo che i Pdta (percorsi di diagnostica e cura) siano omogenei su tutto il territorio, controllabili e verificabili. Questa deve essere un’assunzione di responsabilità da parte delle Regioni, realizzabile e verificabile anche grazie alla sanità digitale, per comprendere meglio dove sono i ‘buchi’”.

Secondo il ministro “ci sono ‘grandi assenti’ in alcuni territori, Breast Unit comprese che invece – ha detto – si devono fare e dobbiamo immaginare come, anche con la legge di Bilancio, si possano trasformare in priorità che Agenas ci deve aiutare a monitorare ovunque”.
“Il fatto che facendo prevenzione efficace sulla donna si salvi un’intera società – ha proseguito Lorenzin – lo dimostrano i dati di salute dell’ambito familiare, dalle vaccinazioni ai corretti stili di vita che vedono come driver sempre le donne. Che purtroppo spesso rinunciano esse stesse alle cure per privilegiare e occuparsi dei propri familiari: non va bene. Ci vuole una sensibilizzazione sempre più forte che sia continua e non limitata a un tempo circoscritto, ma prosegue ogni giorno, tutto l’anno, anche per anni, fin ché non avrà manifestato i suoi effetti”.

“Vorrei – ha detto ancora Lorenzin – che il 2017 fosse l’anno dedicato alla prevenzione e che questo possa proseguire anche con chi verrà dopo di me nel 2018 e negli anni a seguire. Abbiamo realizzato forti campagne contro alcool e fumo, ma abbiamo anche constatato che non basta: serve una grande attività culturale che coinvolga le donne, ma anche gli uomini di cui esse sono spesso responsabili come mamme prima e compagne poi.

Stiamo anche realizzando le medaglie per il G7 di novembre (dedicato alla salute della donna, ndr) e da queste saranno coniate monete che andranno in corso: come emblema che rappresenta la salute per l’Italia abbiamo scelto, ovviamente,  una donna”.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA