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Lunedì 13 NOVEMBRE 2017
Scuole di specializzazione. Rossi: “Al lavoro con le Università per difendere la gamma”

“La Toscana non può perdere la gamma delle specializzazioni che sono presenti nelle Università regionali”, è il commento del governatore sulle nuove procedure di accreditamento delle scuole di specializzazione in medicina, in base alle quali 10 scuole delel università toscane risultano non accreditate e 69 accreditate in modo provvisorio (46 le accreditate). Annunciate proposte di soluzione da individuare con i Rettori e presentare ai ministri.

“La riforma ha ragioni fondate ma la Toscana non può perdere la gamma delle specializzazioni che sono presenti nelle Università regionali”.  Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta, in una nota, le nuove procedure di accreditamento delle scuole di specializzazione in medicina, stabilite dal decreto congiunto del Ministero della Salute e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Mi sono consultato con i rettori delle Università toscane e nei prossimi giorni – prosegue Rossi – ci incontreremo per individuare soluzioni adeguate per il prossimo anno da presentare ai ministri”. “Occorre – afferma il presidente – procedere alla costituzione di un gruppo di esperti misto, integrato con le Asl e le Aziende ospedaliere universitarie del SSR, al fine di predisporre le azioni conseguenti e necessarie. Queste soluzioni dovranno tenere conto dei requisiti strutturali, logistici e di attività in termini di volumi ed esiti e di attività didattiche che sono richiesti per le scuole in questione”.

“La sfida è grande, dobbiamo intensificare la collaborazione tra il Sistema Sanitario Regionale e le Università toscane, migliorare la preparazione dei medici del futuro, difendere la Sanità come bene pubblico e primario”. “È un obiettivo – conclude Rossi – da perseguire con il massimo sforzo per scongiurare l’eventualità di un depauperamento della qualità e della formazione sanitaria regionale”.
 

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