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Mercoledì 12 OTTOBRE 2011
Medici. Gli italiani i meno pagati in Europa. Domani manifestazione nazionale a Roma

In busta paga la differenza con i colleghi francesi, tedeschi e britannici varia dai 10 mila ai 30 mila euro l’anno. L’analisi è del Sindacato europeo dei servizi pubblici ed è stata diffusa oggi dalla Cgil medici. Domani manifestazione nazionale dell’intersindacale del Ssn.

La “Sanità non si tocca”, questo lo slogan della manifestazione nazionale promossa da tutte le sigle sindacali della dirigenza pubblica e convenzionata della sanità italiana ( e quindi non solo medici ma anche amministrativi, farmacisti, biologici, veterinari) che domani mattina si incontrerà a Roma per protestare contro la politica sanitaria del governo. E alla vigilia della manifestazione la Cgil Medici ha diffuso i primi dati di uno studio del Sindacato europeo dei servizi pubblici dal quale si evince uno scarto consistente nelle buste paghe dei medici italiani rispetto ai loro colleghi inglesi, tedeschi e francesi.
A fronte di una retribuzione media annua, che al 2009 si attesta sui 75.179 euro (senza l’indennità di esclusività, valore medio 10.338 euro, per chi opera solo nel pubblico e che non viene percepita da tutti i medici), in Germania il contratto base valido dal maggio 2010 prevede un salario lordo medio di 86.464 euro; lo stipendio base medio annuo di uno specialista (consultant) del sistema sanitario nazionale britannico, dopo 10 anni di carriera, dal 1 aprile 2010 è di 102.790 euro (89.370 sterline); in Francia la media annua di un medico ospedaliero a tempo pieno (dati 2008) è di 115.727 euro.
“Comprendiamo che in una fase di crisi si debba chiedere uno sforzo a chi guadagna di più. E i medici non si sottraggono certo a questa necessità, nonostante siano già sottopagati rispetto ai colleghi francesi, inglesi e tedeschi. Ma le manovre del Governo – sottolinea Massimo Cozza, segretario nazionale della Cgil Medici - hanno reso sempre più difficile il nostro lavoro, dequalificandolo e assoggettandolo a logiche politiche e ragionieristiche. Domani saranno
25 le sigle promotrici della manifestazione, un fatto che dovrebbe far comprendere quanto sia diffuso il malessere della categoria. Senza modifiche non ci fermiamo”.

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