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Venerdì 26 GENNAIO 2018
Cresce l’incidenza dell’influenza, ma resta sotto la media nazionale

Coletto: “Secondo le valutazioni dei nostri tecnici picco non appare ancora raggiunto ed è possibile che nelle prossime settimane i valori possano elevarsi”.

Nella settimana dal 15 al 21 gennaio, l’incidenza dell’influenza stagionale in Veneto è in crescita e si attesta a 10,93 casi per mille abitanti (9,38 la settimana precedente), ma è ancora inferiore rispetto alla media nazionale ( 13,11 casi per mille). Nella settimana scorsa l’influenza ha dunque colpito nella regione circa 50 mila persone, che, sommate a quelle delle settimane precedenti, portano a circa 195 mila il computo delle persone infettate dall’inizio della stagione influenzale.

Nell’ultima settimana si è registrato inoltre un morto per cause correlabili all’influenza: ciò porta a 4 il numero di decessi dall’inizio della stagione. Nessuno di questi è risultato essere vaccinato.

Sono questi i dati principali del quinto Rapporto Epidemiologico elaborato settimanalmente dalla Direzione Prevenzione della Regione Veneto diffuso oggi dall’assessore alla Sanità Luca Coletto.

“Secondo le valutazioni dei nostri tecnici – ha affermato Coletto – il picco non appare ancora raggiunto ed è possibile che nelle prossime settimane i valori possano elevarsi, di conseguenza è ancora presto per capire se anche qui si raggiungeranno i livelli più alti già registrati in Italia e in alcune altre regioni”.

A oggi sono giunte dalle Ullss numerose segnalazioni di complicanze, delle quali 25 definite gravi secondo i parametri ministeriali, in persone con età media di 57 anni e portatrici di patologie pregresse.

Per quanto riguarda la distribuzione dell’influenza per fascia di età, l’incidenza è diminuita negli anziani (over 65) e in quella centrale (15-64 anni), entrambe anche inferiori alla media nazionale, i più giovani (0-4 anni e 5-14 anni) sono stati i più colpiti, con incidenze doppie rispetto alla settimana precedente. I bimbi da 0 a 4 anni sono passati da un’incidenza di 20,56 casi per mille a una di 42,7; i giovanissimi da 4 a 15 anni hanno toccato 19 casi per mille contro 9,23 della settimana scorsa.

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