quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 30 GENNAIO 2018
Verso un riordino delle Ipab. Ai Comuni i patrimoni degli Istituti inattivi

La Commissione Sanità ha dato via libera alla  proposta di delibera applicativa della legge regionale varata lo scorso agosto sul riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza.

Un passo avanti verso la riorganizzazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) in Piemonte.
La Commissione Sanità del Consiglio Regionale ha infatti dato via libera alla  proposta di delibera applicativa della legge regionale sul riordino delle Ipab varata lo scorso agosto.

Il provvedimento stabilisce i termini per i procedimenti di riordino e di fusione delle Ipab e i criteri per l’individuazione dell’ente destinatario del patrimonio di quelle inattive, che vengono estinte. In particolare, in assenza di specifiche indicazioni desumibili dalle tavole di fondazione e dalle disposizioni testamentarie del fondatore, il documento definisce i criteri con i quali si individuano i destinatari dei patrimoni: in primo luogo spetteranno al Comune in cui ha sede l’Istituto che verrà estinto, se interessato e se accetta entro 180 giorni la richiesta della Regione. In caso di disinteresse del Comune, la priorità passa ad altre aziende e altri Comuni del Distretto sanitario ove ha sede legale l’Ipab e successivamente agli enti pubblici che operano nel settore socio-assistenziale.

 In caso di contestuale manifestazione d’interesse da parte di più Comuni e/o Aziende, il Settore regionale competente individuerà il destinatario tenendo in considerazione i contenuti di uno specifico piano di attività (presenza di strutture analoghe sul territorio, fabbisogno del territorio, liste d’attesa, economie di scala, ecc.) dagli Enti stesso predisposto, che abbia valenza sociale in relazione alle esigenze del territorio e sia coerente con i fini dell’Ipab. In ultimo caso enti privati operanti nel settore socioassistenziale, previa procedura di evidenza pubblica.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA