quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 31 GENNAIO 2018
Pescara. NurSind: “A Ostetricia pochi infermieri e sovraffollamento del nido”

La denuncia del sindacato: all’aumento del numero di parti nel presidio pescarese conseguente alle chiusure dei punti nascita di Penne e Popoli non è seguito l’adeguamento del personale e della struttura. “Di notte siamo costretti a dare il latte artificiale perché non abbiamo il tempo di portare i neonati alle mamme per farli allattare”

Dai 30 ai 40 neonati a fronte di una disponibilità di 21 cullette nel nido del reparto; mamme dislocate in 3 reparti  diversi (UO di Ostetricia adiacente al Nido, Ginecologia e Sala Parto) a causa dell’insufficienza di posti letto nel reparto di Ostetricia e soltanto 13 infermieri e 1 puericultrice che risultano insufficienti ad assicurare un’assistenza adeguata.

È questa la situazione del reparto di Ostetricia del presidio ospedaliero di Pescara denunciata dalla locale sede del NurSind.
“Con la chiusura dei punti nasciti di Penne e Popoli  e all’aumento di cittadini immigrati, si è avuto un incremento esponenziale della richiesta dei posti letto/culle”, afferma in una nota il sindacato degli infermieri. “La chiusura dei punti nascita imposto dalla regione Abruzzo e attuato dalla ASL Pescara, su disposizione del ministero della Sanitа non è stato accompagnato da una riorganizzazione programmatica con aumento dei posti letto presso il presidio ospedaliero di Pescara per far fronte alle aumentate richieste”.

Così la situazione è diventata esplosiva. Con l’aumento dell’affluenza e la dislocazione delle mamme in tre reparti, “la gestione dei neonati diventa molto difficoltoso e stressante, in quanto, il trasporto dei neonati dal nido alle mamme è effettuato da una infermiera del nido, con grande difficoltà visto il numero esiguo di personale ed in particolare nel turno pomeridiano e notturno dove se ci si deve allontanare per qualsiasi motivo, resta una sola infermiera ad assistere e gestire i neonati nel nido”, prosegue il sindacato. Inoltre, “spesso di notte il personale infermieristico del nido deve accompagnare i neonati ad eseguire  esami ecografici di routine al 6 piano in Neonatologia”.

Non solo: “presso il nido si eseguono anche prestazioni assistenziali ad alta intensità di cure che normalmente vengono eseguiti in TIN per mancanza di posti”, denuncia il NurSind. E ancora, sempre a causa della difficoltà di gestire gli elevati numeri del reparto “nel turno notturno si somministra latte artificiale ai neonati invece che tenerli i vicino alle mamme e farli allattare questo per carenza di personale”.

Il NurSind ha chiesto dunque alla Asl di Pescara di intervenire immediatamente aumentando l’organico; prevedendo un apposito percorso assistenziale per favorire l’allattamento anche nel turno notturno con il latte materno; trasferendo l’UO di Neonatologia  dal 6° piano al 4° piano; pagando indennità di sub-intensiva al personale infermieristico del nido che svolge attività che normalmente vengono svolte  in terapia intensiva neonatale (TIN).

© RIPRODUZIONE RISERVATA