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Mercoledì 31 GENNAIO 2018
L’Aquila. All’ospedale San Salvatore al via servizio di supporto psicologico per i pazienti oncologici

La nuova attività, con sede nell’ambulatorio di terapia del dolore, si avvarrà di due psicologi che saranno a disposizione di tutti i reparti del presidio. Per il futuro l’obiettivo è ampliare il servizio anche ai pazienti affetti da altre patologie.

Stop a sostegni psicologici sporadici, con psicologi che intervengono una tantum, sostituiti da un servizio organizzato che può seguire il paziente lungo tutta la degenza e, se il malato lo vuole, anche dopo la dimissione.
Da domani all’ospedale dell’Aquila sarà attivo un servizio di supporto psicologico per i malati oncologici. La nuova attività, con sede nell’ambulatorio di terapia del dolore, si avvarrà di due psicologi che saranno a disposizione di tutti i reparti del presidio.

L’attivazione del servizio, presentata questa mattina all’ospedale di L’Aquila, è resa possibile dall’associazione “L’Aquila per la vita” che ha raccolto 44.000 euro che saranno impiegati per reclutare due psicologi.

“È un sostegno prezioso non solo per i  malati ma per le stesse famiglie che si trovano a dover fronteggiare situazione traumatiche”, ha affermato il presidente di “L’Aquila per la vita", Giorgio Paravano. “In cantiere, peraltro, abbiamo altre iniziative che riguarderanno la riabilitazione delle pazienti seguite dalla senologia del San Salvatore”.
 
“L’associazione ‘L’Aquila per la vita è una delle presenze più importanti in assoluto sul territorio perché, raccogliendo fondi tra la gente, consente di avviare iniziative di grande importanza come questa, a sostegno delle famiglie che chiedono un aiuto per la vita: è un’altra gemma che aggiungiamo alla nostra offerta sanitaria”, ha detto il manager della Asl 1 - Avezzano Sulmona L'Aquila Rinaldo Tordera.
 
E per il futuro, ha annunciato il direttore del reparto di Anestesia e rianimazione  Franco Marinangeli, “l’obiettivo è ampliare il servizio anche a supporto di malati di altre patologie, definendo sempre meglio i percorsi assistenziali”.

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