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Venerdì 28 OTTOBRE 2011
Governo clinico. Cimo chiede ritiro Ddl: "Le Regioni l'hanno stravolto"

Il provvedimento sul governo clinico non è più quello originario e per questo la Cimo Asmd, attraverso una nota, rivolge un appello ai parlamentari della Commissione Affari sociali di Montecitorio affinché ritirino il Ddl “stravolto dai diktat delle Regioni” e ne predispongano uno nuovo.

“Il provvedimento (sul governo clinico ndr) non è più quello originario – dice una nota del presidente della Cimo Asmd Riccardo Cassi – poiché “non interviene a frenare l’ingerenza della politica lasciando nelle mani dei Direttori generali la scelta dei responsabili di struttura, senza alcuna garanzia delle loro capacità tecnico-professionali; non recepisce la richiesta della professione di inserirvi la definizione dell’atto medico; ha cassato l’articolo che regolamentava la libera professione intramoenia, che doveva superare la fine dell’allargata e dare regole omogenee; ma soprattutto non prende atto che la riforma ‘dirigenziale’ del 1999 è stata un fallimento che ha creato il disagio e la demotivazione, che oggi troviamo largamente diffusi tra i medici”.
 
La “Cimo-Asmd – insiste la nota – chiede un vero Ddl sul governo clinico che, per metterci al passo con l’Europa, non può che partire dal recupero del medico nel ruolo del professionista che si fa carico dei bisogni di salute dei cittadini, attraverso la diagnosi e la cura delle malattie e non solo del dirigente a cui vengono imposti solo risparmi e tagli”.
 
“Per questo motivo – conclude Cassi – rinnoviamo la richiesta al Parlamento di ritirare un Ddl che è stato stravolto dai diktat delle Regioni e di predisporre un testo completamente nuovo che risponda a quanto sopra”. 

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