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Venerdì 09 FEBBRAIO 2018
Piccinini (M5S): “Si riconosca la figura professionale in estetica oncologica”

La capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle ha presentato una risoluzione per chiedere un impegno da parte della Regione su questo tema. “Serve una maggiore attenzione per i livelli di sicurezza, puntando sulla formazione degli operatori”. La richiesta dopo un'interrogazione che aveva già chiesto l'inserimento dei tatuaggi medici tra i servizi di assistenza ambulatoriale.

La Regione chieda al Ministero della Salute di riconoscere al più presto la figura professionale in estetica oncologica.
È questa la richiesta che capogruppo regionale in Emilia Romagna del Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini ha avanzato con una risoluzione che sarà discussa nelle prossime sedute dell’Assemblea Legislativa.

“Visto che ad una nostra interrogazione presentata qualche settimana fa, che chiedeva appunto l’inserimento dei tatuaggi medici tra i servizi di assistenza ambulatoriale, la Giunta ha risposto specificando che non basta un semplice aggiornamento delle linee guida regionali per realizzare questo obiettivo, oggi chiediamo che la Regione ponga questa priorità al ministero della Salute”, spiega Piccinini. “Questi tipi di tatuaggi, infatti, vengono utilizzati soprattutto da persone che hanno subìto interventi importanti o a seguito di cicli di chemioterapia, trasformando così i clienti in veri e propri pazienti. Per questo, a nostro avviso, serve una maggiore attenzione per i livelli di sicurezza, puntando sulla formazione degli operatori e riconoscendo la figura professionale in estetica oncologica, ovvero un professionista che collabora con le arti ausiliarie operanti in ambito sanitario”.

Nella risoluzione presentata dal capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle si chiede anche che la Regione si faccia interprete anche delle esigenze di sicurezza e tracciabilità dei prodotti utilizzati nell’estetica oncologica.

“È necessario avere una regolamentazione ad hoc in questo ambito – conclude Silvia Piccinini – per eliminare così i rischi connessi all’utilizzo di materiali nocivi che potrebbero essere utilizzati al di fuori delle rete sanitaria ufficiale. Occorrere collegare questa figura professionale con i professionisti delle rete oncologica per assicurare sinergia con questa nuova figura, che va sostenuta e implementata in tutte le strutture sanitarie pubbliche. In più crediamo che la Regione possa anche dare vita a una rete istituzionale di operatori qualificati, all’interno della quale ogni paziente oncologico sia messo nella condizione di poter individuare i professionisti in grado di effettuare i trattamenti estetici richiesti in totale sinergia con la terapia seguite”.

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