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Lunedì 12 FEBBRAIO 2018
Toscana. I sindacati medici contro Rossi: “Come Governatore taglia e come esponente di LeU chiede 40.000 nuove assunzioni”

L’Intersindacale Medica, Veterinaria e Sanitaria della Toscana esprime preoccupazione per una direttiva diffusa nei giorni scorsi dall’assessorato alla Sanità alle aziende Sanitarie che preannuncia tagli rilevanti. Ma anche dubbi per la tempistica (a ridosso delle elezioni) e per le peculiari condizioni politiche della Regione, il cui Governatore è uscito dal Pd per passare a LeU.

La notizia era trapelata qualche giorno fa: prima in una direttiva e poi in un incontro con le aziende, l’assessorato alla sanità della Regione Toscana aveva annunciato tagli al personale per complessivi 45 milioni di euro (6 milioni al Careggi, 12 alla Asl Toscana Centro il doppio, 10 alla Nord-Est e la Sud- Ovest e 4-5 alle Aou di Pisa e Siena secondo quanto ha riportato Repubblica).

Ora arrivano le critiche dall’Intersindacale Medica, Veterinaria e Sanitaria della Toscana: “Si chiedono ulteriori sacrifici ai dipendenti di un sistema che da tempo è sotto stress. Dopo la difficile riorganizzazione in macro-aziende e la stagione degli esuberi che ha portato ad una rilevante riduzione del personale sanitario appena tre anni or sono, dalla Giunta Regionale parte l’ennesima direttiva che si abbatte inaspettata su un sistema sanitario senza pace”.

Inoltre, ciò avviene in un momento e in un contesto del tutto particolare, precisa l’Intersindacale: a ridosso delle elezioni e in “una Regione che ha assistito, negli ultimi mesi, ad una scissione all’interno della maggioranza di governo che ha visto il Governatore Rossi abbandonare il PD per aderire a una nuova formazione politica. Lo stesso Governatore, che mantiene a pieno titolo la responsabilità del governo della Regione e degli atti emanati dalla Giunta, dichiara pubblicamente, come esponente di Liberi e Uguali, che sono necessarie 40.000 nuove assunzioni nel Sistema Sanitario Nazionale. Una dichiarazione che collide in modo eclatante con le decisioni che assume nella Regione che governa”, aggiungono i sindacati Anaao Assomed, Aaroi Emac, Cimo, Cisl Medici, Fesmed, Fvm, Uil Fpl Medici, Anpo Ascoti Filas Medici, Cgil Medici, Fassid (Aipac, Aupi, Sinafo, Snr, Simet).

Nè è questa l’unica contraddizione del provvedimento, continua l’Intersindacale. “Vengono scaricate sul bilancio sanitario partite che dovrebbero essere collocate in altri capitoli del bilancio regionale e la Legge Finanziaria 2018 allenta la restrizione per la spesa riferita al personale del Ssn incrementando la possibilità di assunzioni per le Regioni virtuose e quindi anche per la Toscana”.

Salvo ripensamenti, avverte l’Intersindacale, “saranno inevitabili forti tagli ai servizi erogati ai cittadini, a partire dai centri ospedalieri periferici, dove già oggi le risorse sono ridotte all’osso e i professionisti che si vorrebbero tagliare già non ci sono più, oramai da anni, sostituiti da colleghi di altre strutture che si sobbarcano i turni scoperti in sedi spesso molto disagiate. Che queste ricadute non siano note alla Giunta Regionale della Toscana, ed in particolare al suo Presidente e all’Assessore alla Sanità, non appare credibile. È evidente il disegno di trasferire alla sanità privata parte consistente delle attività sanitarie pubbliche, lasciando campo libero all’intermediazione assicurativa”.

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