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Giovedì 22 FEBBRAIO 2018
Carenza medici. Marino (Fimmg-Es): “Tra pochi anni mancheranno anche i medici al 118”

“Abbiamo chiesto l’aumento delle ammissioni al corso di Formazione Specifico in Medicina Generale con posti dedicati ai medici del sistema d’emergenza. Ma senza alcun risultato. Tra pochi anni per gli italiani non ci sarà un numero sufficiente né medici di famiglia, né del 118”. La denuncia arriva dal segretario del Settore Emergenza della Fimmg, Francesco Marino. La Federazione ha annucniato la sua disponibilità ad un confronto risolutivo con le organizzazioni e le società scientifiche.

“Fra pochissimi anni gli italiani avranno difficoltà a trovare un medico di famiglia ma ancor più grave, in caso d’ urgenza, non ci saranno neppure i medici del 118 a soccorrerli”. Al grido di allarme, già lanciato dal segretario generale della Fimmg, la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, Silvestro Scotti, fa eco il segretario del Settore Emergenza, Francesco Marino.
 
Dai dati Sisac relativi all’ultimo aggiornamento risultano meno di 3 mila medici convenzionati per l’emergenza sanitaria territoriale, a cui aggiungerne poco più di 750 assunti con contratti di dipendenza , atipici o con partita iva.
 
Dalle proposte Agenas che individua parametri ben precisi sul numero e la distribuzione dei mezzi di soccorso avanzato con il medico a bordo, servirebbero a regime circa 6 mila medici a fronte degli attuali 3800 con una carenza , già oggi, di circa 2200 medici che si acuirà drammaticamente nei prossimi anni a causa del mancato turn-over dei medici in servizio.

Da tempo la Fimmg chiede al Governo ed alle Regioni misure per scongiurare la grave crisi ma sono rimaste inascoltate. Abbiamo chiesto – ha continuato il segretario di settore Francesco Marino - l’aumento delle ammissioni al corso di Formazione Specifico in Medicina Generale con posti dedicati ai medici del sistema d’emergenza. Questo provvedimento sarebbe a costo zero per le regioni perché sia la Legge Balduzzi, sia la legge 401 del 2000 ( con le opportune modifiche), potrebbero consentire la frequenza al corso di formazione senza borsa di studio e nel contempo consentire di lavorare nel sistema d’emergenza”.
 
“Si potrebbe così dare respiro al sistema 118 – ha continuato Marino - formare più medici per l’assistenza primaria ed offrire un’opportunità professionale prestigiosa ed altamente qualificante ai tanti medici che non riescono ad entrare nel sistema formativo post laurea. Una misura efficace ad affrontare anche la situazione attuale in cui, il settore emergenza, è da decenni sospeso nell’incertezza tra la professione autonoma convenzionata e una dipendenza promessa e mai realizzata per gli alti costi che essa comporterebbe”.
 
Neppure è accettabile che un settore cosi delicato ricorra al precariato per necessità. Molti lavorano nel sistema da oltre 10 anni con contratti a tempo determinato ed esigono certezze per il futuro. Non sanatorie – ha detto ancora Marino - ma norme che consentano di essere inquadrati stabilmente a tempo indeterminato secondo le norme previste. Vorrei concludere dicendo che la Fimmg emergenza è pronta anche al confronto con tutte le organizzazioni e le società scientifiche , per trovare una soluzione condivisa che metta fine alla confusione che regna nel settore”.

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