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Venerdì 02 MARZO 2018
Stabilizzazione precari. In Toscana firmato il verbale d’intesa per la dirigenza medica

La firma di oggi avviene all'indomani di quella apposta ieri tra Regione e rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, confederali e del comparto sanità. I due accordi consentiranno nel triennio 2018-2020 la stabilizzazione di oltre 500 precari che lavorano nel Servizio sanitario toscano.

Firmato oggi in Regione un nuovo verbale d'intesa per l'attuazione delle disposizioni del decreto legislativo 75/2017 per il superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni. Questo secondo verbale è stato siglato sempre dal presidente della Regione, dall'assessore al diritto alla salute e dal direttore della direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale; e da tutte le sigle sindacali (oltre 15) della dirigenza medica e veterinaria (10 sigle), e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa del Ssn 87 sigle).

La firma di oggi avviene all'indomani di un'altra firma, quella apposta ieri, sempre da presidente, assessore e direttore dell'assessorato, assieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, confederali e del comparto sanità. I due accordi consentiranno nel triennio 2018-2020 la stabilizzazione di oltre 500 precari che lavorano nel Servizio sanitario toscano.

Nei due verbali d'intesa, le parti si pongono come obiettivo comune il superamento del precariato, con l'obiettivo di completare nel triennio 2017-2020 il percorso di stabilizzazione previsto appunto dal d.lgs 75/2017 (riforma Madia). Allegati ai verbali, gli indirizzi alle aziende e agli enti del Servizio sanitario regionale, con i quali si intende perseguire il duplice obiettivo di garantire uniformità di comportamento nell'ambito del Servizio sanitario regionale nell'attuazione delle disposizioni per il superamento del precariato, e dare immediato avvio ai percorsi di stabilizzazione del personale.

La stabilizzazione, si specifica negli indirizzi, dovrà trovare attuazione in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni e con l'indicazione della relativa copertura finanziaria. Le procedure di stabilizzazione dovranno essere avviate da ciascuna azienda e ente del SSR nel rispetto del limite massimo complessivo del 50% delle risorse finanziarie disponibili per le assunzioni. Il fabbisogno di personale dovrà essere determinato in relazione all'attività programmata, per garantire i livelli essenziali di assistenza.

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