quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 08 MARZO 2018
Roma. Sindacati: “Gravi carenze di organico e servizi a rischio al San Carlo di Nancy. Chiesto incontro con ministero del Lavoro”

Personale infermieristico spostato di reparto per sopperire alle emergenze e spesso spedito nelle aree critiche senza opportuna formazione. Personale ausiliario e Oss ormai ridotti all’osso con conseguente delega delle loro funzioni agli infermieri. Amministrativi costretti a svolgere continuamente lavoro straordinario. Questa la situazione denunciata dai sindacati secondo cui sono a rischio i percorsi di cura.

“Occorrono soluzioni alla grave carenza di personale nei reparti di degenza, nei servizi, nelle sale operatorie, nei reparti di terapia intensiva e nel Pronto Soccorso”.

Questa la richiesta da parte di Fp-Cgil Roma e Lazio Cisl-Fp Roma Capitale Rieti e Uil-Fpl Roma e Lazio insieme alle rappresentanze sindacali aziendali per l’Ospedale San Carlo di Nancy, a Roma.

Le carenze, affermano i sindacati, “mettono a rischio i percorsi di cura e assistenza e che riguardano tutti i profili. A partire dal personale infermieristico, continuamente spostato di reparto per sopperire alle emergenze e spesso spedito nelle aree critiche senza opportuna formazione, con conseguente riduzione dei Livelli minimi di assistenza previsti dalla Legge. Così come avviene per il personale ausiliario e per gli Oss, ormai ridotti all’osso tanto da rendere impossibile garantire tutte le funzioni previste e finendo per gravare sulle attività lavorative dell’infermiere di turno. O per gli amministrativi, costretti a svolgere continuamente lavoro straordinario”.

I sindacati hanno già proclamato lo stato di agitazione, ma ora minacciano un passo ulteriore.
“Dopo 8 mesi di tentativi che si sono inesorabilmente scontrati con l’assoluta chiusura dei vertici dell’ospedale, abbiamo scritto al ministero del Lavoro per chiedere una convocazione urgente”, concludono i sindacati. “E non ci fermeremo finché non avremo trovato una soluzione condivisa che garantisca i lavoratori e la qualità dei servizi alla salute”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA