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Mercoledì 14 MARZO 2018
Roma. Dall'Istituto Tumori Regina Elena un video sull’epilessia tumorale

Il video, lanciato in occasione della della 5° edizione dell’#HappyNeuroHour, illustra come in alcuni casi, per esempio nel caso di un tumore raro come quello cerebrale, al cancro si aggiunga l’epilessia. E ciò richiede uno sforzo in più per il paziente, la famiglia e per il team di cura.

Si intitola ‘Vivere senza confini’. È un video, lanciato dall’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) di Roma in occasione della 5° edizione dell’#HappyNeuroHour per raccontare patologie come l’epilessia tumorale che sono molto frequenti nei pazienti con tumori cerebrali.

Il video è stato realizzato con la supervisione scientifica di Marta Maschio, responsabile del Centro per l’Epilessia Tumorale IRE, ideato e realizzato da Luigi Irione e Valerio Bianconi, prodotto nell’ambito di un più ampio progetto di informazione/educazione finanziato dall’Associazione Matteo Blasi-Blaze, da anni a fianco del centro, tramite l’8x1000 della Chiesa Valdese.
 
Il video illustra come in un tumore, e spesso in un tumore raro come quello cerebrale, si aggiunga l’epilessia. Il paziente si trova così a convivere con 2 due “intrusi” Mister T, il tumore cerebrale e Miss Epi, l’Epilessia. Si tratta di due patologie complesse che richiedono una squadra di amici: medici, psicologi, fisioterapisti, familiari, per essere vissute con coraggio e senza confini.

I tumori cerebrali, sono tumori rari: e colpiscono 19 persone su 100.000 ogni anno. L’epilessia può comparire nei tumori cerebrali dal 35 al 70% dei casi.

Il video spiega che le terapie devono lavorare in sinergia per essere efficaci e sicure e che grazie ai centri specializzati e multidisciplinari il paziente ed i suoi familiari avranno sempre un riferimento e potranno  affrontare con più consapevolezza e serenità il proprio “viaggio”(percorso) qualsiasi sia “lo scalo” da effettuare.
 
“Per vincere la guerra alle patologie rare abbiamo due armi”, ha detto il direttore scientifico di IRE Gennaro Ciliberto. “La ricerca clinico-scientifica e l’informazione. I  pazienti devono essere indirizzati in centri specialistici e multidisciplinari per i migliori percorsi di cura e una migliore qualità della vita”.

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