quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 27 MARZO 2018
Transgender e quei limiti nei Lea



Gentile direttore,
è con enorme piacere che ho letto del lavoro di squadra dei professori che hanno ottenuto che l'AIFA inserisse nel prontuario farmaceutico la Triptorelina con l'indicazione specifica per gli adolescenti Gender Variant, ovvero quelli che dichiarano tenacemente di essere del sesso opposto.
 
Tuttavia il percorso non è affatto risolto. Se i professori Maggi, Valerio, Vitti, Ferlin, Cianfarini, Lombardo, Lenzi e la dottoressa Alessandra D. Fisher, hanno garantito scientificamente ed eticamente l'importanza di garantire la sospensione della pubertà negli adolescenti Gender Variant, tuttavia il percorso ormonale in Italia, per la transizione e il mantenimento delle persone transessuali resta ancora completamente a pagamento.

Il SSN ha materialmente tolto dai LEA ogni indicazione alla gratuita prescrizione per le persone transgender, con l'effetto di avere in molti casi anche vietato la prescrizione a pagamento.

Le persone transessuali traggono un enorme giovamento psicologico e sociale ad assumere ormoni del genere opposto. Negli adolescenti uno dei protocolli evidence based è appunto quello della sospensione della pubertà con Triptorelina.
È fondamentale garantire loro una transizione serena fino alla maggiore età, quando potranno scegliere di procedere volontariamente agli ormoni del sesso opposto o alle varie terapie chirurgiche

Vietare tuttavia questi ormoni o obbligare al pagamento, con il rischio di indurre alla prostituzione o ad altre degradanti mansioni criminali chi ne ha bisogno per essere sè stesso o sè stessa, è crudele e politicamente miope.
Dovremmo riflettere anche sulla gratuità delle operazioni chirurgiche più importanti (aggiungere o togliere i seni, la depilazione al laser, la laringectomia parziale...) almeno nei confronti dei maggiorenni, senza dimenticare quanto sia importante il Sostegno al Coming Out, agli adolescenti Questioning e alle famiglie delle persone transgender.

Dovremmo anche riconoscere che questo è il percorso migliore anche per i neonati intersessuali (con genitali misti) al posto delle mutilazioni genitali perinatali. Attendere che da minori e da adolescenti decidano per uno dei due sessi o meno, non può che passare attraverso lo stesso percorso dei Minori Gender Variant.

Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY

© RIPRODUZIONE RISERVATA