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Lo studio
Con l’aumentare dell’età, il gruppo di studio ha notato la presenza di cellule mature di morfologie diverse, evidenza che molto probabilmente rappresenta un certo declino della neuroplasticità, Rispetto ai cervelli più giovani, quelli dei campioni più adulti mostrava una diminuzione dell’angiogenesi e della densità capillare, aspetti che si correlano con una ridotta neuroplasticità.
I commenti
“Questo studio riaccende il dibattito in atto sull’esistenza della neurogenesi dell’ippocampo negli individui adulti, fornisce il primo conteggio delle cellule stereologiche e del numero di neuroni appena formati, utilizzando metodi imparziali – aggiunge Maria Llorens-Martin, dell’Universidad Autonoma di Madrid – Gli autori hanno trovato migliaia di queste cellule nell’ippocampo di soggetti sani fino a 80 anni di età. tutto questo supporta fortemente l’ipotesi che l’aumento della neurogenesi dell’ippocampo adulto possa contribuire ad aumentare le riserve neurogeniche e cognitive sia durante l’invecchiamento fisiologico che patologico”.
Fonte: Cell Stem Cell
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
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Martedì 10 APRILE 2018
Cervello. Anche a 80 anni continua a produrre cellule
Uno studio Usa ha evidenziato come l’ippocampo, una importante struttura cerebrale, continui a rigenerarsi fino a tarda età, oltre gli 80 anni. Questa costante attivazione della neurogenesi è fondamentale per mantenere in buono stato la memoria e le funzioni cognitive ed emotive
(Reuters Health) – La neurogenesi dell’ippocampo umano prosegue anche a 80 anni. Stando alle evidenze di uno studio post mortem sul cervello, la formazione di nuove cellule nervose in questa parte del cervello rimane relativamente costante dagli anni dell’adolescenza fino all’ottavo decennio di vita.”Il nostro cervello continua a produrre nuovi neuroni per tutta la durata della vita, e questo accade solo per gli esseri umani, mentre non si verifica nei roditori e nei primati – dice Maura Boldrini, della Columbia University di New York, autrice dello studio approdato a questa scoperta – E’ molto importante sia per trasmettere informazioni complesse alle generazioni future, sia perché così siamo capaci di integrare ricordi e informazioni complesse”.
Boldrini e colleghi hanno studiato l’angiogenesi, il volume e le cellule nervose a diversi stadi di maturazione del Giro dentato in campioni post mortem di 28 donne e uomini, di età compresa tra 14 e 79 anni, che non presentavano alcuna malattia o trattamento di tipo neuropsichiatrico. Il numero complessivo di cellule progenitrici neurali in sospensione diminuiva con l’età, ma il numero di progenitori neuronali intermedi, neuroni immaturi di granulociti e neuroni di granulociti maturi, era preservato in tutte le fasce di età.
“La vascolarizzazione è certamente cruciale nel supportare la funzionalità di queste cellule cerebrali – sottolinea Boldrini – Sappiamo che la vascolarizzazione può ridursi con l’invecchiamento e dobbiamo trovare il modo per mantenerla il più possibile sana, affinché il cervello possa rimanere più plastico. Ciò significa che con i uno stile di vita sano, un ambiente ricco di interazioni sociali e un adeguato esercizio fisico, possiamo mantenere questi neuroni sani e funzionanti mantenendo così un invecchiamento in salute”.
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