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Martedì 17 APRILE 2018
Roma. Cardiologa aggredita al Sant’Andrea. Magi (Omceo): “Fatto di gravità estrema. Chiedo incontro urgente con istituzioni e aziende”

L’ennesimo episodio di violenza a danno di un medico nell’esercizio delle sue funzioni. È successo venerdì scorso nella struttura romana. Il medico, una cardiologa, prima è stata minacciata poi aggredita. Per il Presidente dei medici di Roma e Provincia la misura è colma, e per questo chiede un incontro urgente con i vertici della regione e le Aziende.

"E' un episodio di una gravità estrema. E la cosa peggiore è che le norme di salvaguardia, per evitare situazioni del genere, esistono ma non vengono applicate dalle aziende sanitarie”. Così il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma, Antonio Magi, commenta all’agenzia di stampa Dire l'aggressione ai danni di una dottoressa del reparto di Cardiologia dell'ospedale Sant'Andrea di Roma: il medico è stato minacciato di morte dal padre di un paziente, convinto che al figlio non fossero assicurate le cure adeguate.
 
In particolare il presidente dell'Omceo fa riferimento a una raccomandazione introdotta "già dal 2007- spiega Magi all'agenzia Dire - secondo cui nessun medico deve lavorare da solo all'interno dei reparti ma deve essere prevista la presenza di almeno un infermiere e in alcuni casi anche di un mediatore culturale". Si tratta di una norma "che tutte le aziende devono applicare ma molto spesso viene disattesa: capisco le difficoltà dovute alla
carenza di personale, ma questa situazione è inaccettabile e va trovata una soluzione. Anche perché si finisce per generare sempre più una guerra tra medici e pazienti, dovuta alla mancanza di fiducia”.

Per Magi, dunque, “il lavoratore deve essere tutelato perché' solo così si può tutelare anche il paziente". Per questo "in rappresentanza dell'Omceo di Roma chiedo urgentemente un incontro a istituzioni e aziende per salvaguardare i medici e in generale il personale sanitario".

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