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Martedì 17 APRILE 2018
Trento. In un anno 21 aggressioni a sanitari, 17 a danno di assistenti sociali 

I dati sono stati forniti dall’assessore alla Salute e politiche sociali Luca Zeni in risposta a un’interrogazione del consigliere Rodolfo Borga che aveva chiesto quanti sono stati gli atti ostili, aggressivi e violenti posti in essere nei confronti dei professionisti dei servizi sociali e della sanità

Nel 2016, nella Provincia autonoma di Trento, si sono verificati 21 casi di aggressioni ai danni di operatori dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Nel 2015 erano stati 17.

I dati sono stati forniti dall’assessore alla Salute e politiche sociali Luca Zeni in risposta a un’interrogazione del consigliere Rodolfo Borga (Civica Trentina) che aveva chiesto quanti sono stati gli atti ostili, aggressivi e violenti posti in essere nei confronti dei professionisti dei servizi sociali e della sanità, e quanti di questi atti sono stati compiuti da cittadini italiani, da cittadini comunitari e da cittadini extracomunitari.

Quando si descrivono aggressioni e atti di violenza che causano un danno fisico all’operatore, “non viene mai indicata la provenienza o la nazionalità dell’autore”, ha precisato Zeni. “Tale dato, se fosse raccolto, potrebbe risultare discriminante e, inoltre, non fornisce un’informazione utile ai fini della prevenzione e riduzione del rischio”.

I dati del 2017 saranno disponibili entro maggio.
 
L’assessore ha fornito anche i dati relativi alle aggressione a danno del personale dei settori sociali: “capita sovente agli operatori di dover gestire situazioni di ostilità/conflittualità almeno verbale (non sempre rilevate) e che nei casi di colloqui programmati e definibili a rischio è consuetudine diffusa coinvolgere le forze dell’ordine o la polizia locali”, ha detto.

In tal caso, si sono verificati 18 atti violenti nel 2015, 23 del 2016 e 27 del 2017.

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