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06 MAGGIO 2018
Sicurezza operatori. Un problema di safety security

Con il termine 'sicurezza' si considerano comunemente due aspetti ben diversi che, in modo più appropriato, la lingua inglese definisce in modo separato: la 'safety', che identifica la sicurezza che si occupa della tutela fisica e morale dei lavoratori all’interno dell’azienda e dei clienti e la 'security', che invece identifica le tematiche concernenti la tutela del personale e dei beni aziendali dall’attacco di terzi

I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) del comparto sanità, se opportunamente sensibilizzati, daranno un concreto e determinante contributo alla verifica  dei requisiti minimi strutturali degli ambienti delle strutture sanitarie pubbliche in cui vengono erogate le prestazioni di urgenza od emergenza, richiesta dall’Osservatorio del Ministero della Salute sulle “aggressioni e violenze in sanità”, a conclusione della sua ultima riunione, da affidare, secondo quanto deciso, alle Regioni, attraverso una ricognizione generale. 
 
Partendo dai compiti loro affidati dalla normativa vigente di controllo, promozione e vigilanza nell’ambito della gestione della prevenzione della salute e sicurezza sul lavoro, agli RLS occorre riconoscere pienamente quei 4 fondamentali diritti richiamati dalla sentenza della Corte di Cassazione n.22558 del 2010, quali il diritto alla informazione, formazione, partecipazione, ma soprattutto controllo del ciclo lavorativo.
 
Non a caso è in pieno svolgimento il progetto “Comunicare sicurezza nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere” curato da Federsanità ANCI, INAIL, Euoromedia e Anmil, per la definizione di un kit di informazione e disseminazione per il Rappresentante dei Lavoratori per  la Sicurezza  per promuovere prevenzione e buone pratiche.
 
Le azioni previste dal progetto, ha precisato Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità ANCI, avranno la finalità di trasmettere e rafforzare la cultura della sicurezza, rendendo il RLS “incubatore” e “diffusore” di informazioni teoriche e pratiche indispensabili per dare la giusta spinta per avviare una tangibile prevenzione delle aggressioni in sanità.
 
L’informazione e la formazione dei lavoratori, con percorsi definiti con la partecipazione e il coinvolgimento dei RLS,  (nel nostro caso i lavoratori  addetti ai pronto soccorsi, ai servizi di accoglienza ai font office in sanità, alle guardie mediche territoriali) devono essere finalizzate anche a fornire le capacità di identificare e segnalare tempestivamente i problemi oltre che di tutela della salute, anche quelli di tutela della sicurezza da rischi esterni all’ambiente di lavoro.
 
L’ergonomia partecipativa è una tecnica da tempo applicata, con notevole successo, nell’industria e nei servizi ed è certamente opportuno che tale tecnica si diffonda (anche in sanità).  I termini 'violenza' e 'aggressione' non sono però presenti nel testo del D.Lgs.81/08, anche se appare ovvio che debbano essere  considerati nella valutazione del rischio, in quanto, come già sottolineato, il Datore di Lavoro è per l'appunto tenuto a valutare 'tutti i rischi' presenti sul luogo di lavoro.
 
Il D.Lgs.81/08 sulla sicurezza dei lavoratori e degli ambienti di lavoro  è sostanzialmente centrato sulla 'salvaguardia' del lavoratore e del suo posto di lavoro, pur considerando che nella lingua italiana con il termine 'sicurezza' si finiscono con il considerare due aspetti ben diversi che, in modo più appropriato, la lingua inglese definisce in modo separato: la 'safety', che identifica la sicurezza che si occupa della tutela fisica e morale dei lavoratori all’interno dell’azienda e dei clienti che a vario titolo frequentano i luoghi dove l’organizzazione svolge la propria attività, e la 'security', che invece identifica le tematiche concernenti la tutela del personale e dei beni aziendali dall’attacco di terzi.
 
Si potrebbe pertanto osservare che la presenza di guardie armate nelle strutture sanitarie (security) riduce il rischio aggressione, ma non elimina l’obbligo del Datore di Lavoro di applicare il D.Lgs.81/08 (safety).
 
L'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro si è occupata in modo esplicito del Rischio Aggressione producendo tre factsheets, consecutivi e tra loro collegati. Infatti per gli esperti di sicurezza il loro ordine cronologico non è casuale: la scheda informativa n. 22 fornisce una guida all'applicazione della valutazione e della prevenzione dei rischi allo stress di origine lavorativa (dichiarando tale valutazione utile anche per affrontare le problematiche legate alle violenza sul posto di lavoro); invece la scheda informativa n. 23 tratta il tema della violenza 'interna' all'ambito lavorativo, ovvero le vessazioni (mobbing); infine la scheda informativa n. 24 tratta il tema della violenza ‘esterna’, specificando che comprende generalmente <  
Domenico Della Porta
Delegato nazionale per la prevenzione e sicurezza dei lavoratori e delle strutture - Federsanità ANCI

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