quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Sabato 19 MAGGIO 2018
Fibrillazione atriale. Ablazione transcatetere riduce mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca

In questa popolazione, la tecnica, rispetto alla terapia farmacologica, ridurrebbe rischio di mortalità per tutte le cause, ricoveri per motivi cardiaci e aritmia atriale ricorrente. Lo studio sul Jacc: Clinical Electrophysiology

(Reuters Health) – Rispetto alla terapia medica, l'ablazione transcatetere nel trattamento della fibrillazione atriale ridurrebbe la mortalità per qualsiasi causa, ma solo nei pazienti con insufficienza cardiaca. È quanto avrebbe evidenziato una review pubblicata su Jacc: Clinical Electrophysiology e condotta da un gruppo di ricercatori guidato da Safi Khan, del Guthrie Health System/Robert Packer Hospital di Sayre, in Pennsylvania. Khan e colleghi hanno condotto una meta-analisi di 17 studi randomizzati e controllati che confrontavano l'ablazione transcatetere rispetto alla terapia medica in più di 2.200 pazienti con fibrillazione atriale, inclusi 775 con insufficienza cardiaca. Il follow-up medio è stato di 19 mesi.

Dai risultati sarebbe emerso che nei pazienti con insufficienza cardiaca, l'ablazione transcatetere avrebbe ridotto il rischio relativo di mortalità per tutte le cause, oltre che dei ricoveri per motivi cardiaci e di aritmia atriale ricorrente. L'ablazione transcatetere era anche associata a un significativo miglioramento della frazione di eiezione ventricolare sinistra e della capacità funzionale nei pazienti con insufficienza cardiaca. Ma nei pazienti che non soffrivano di insufficienza cardiaca, l'ablazione transcatetere non avrebbe avuto alcun effetto benefico rispetto alla terapia farmacologica, almeno sul rischio di mortalità per tutte le cause, mentre avrebbe ridotto il rischio di aritmia atriale ricorrente e di ricovero per problemi cardiaci. Per quel che riguardava, infine, gli effetti collaterali, l'ablazione transcatetere avrebbe significativamente aumentato il rischio di sanguinamento maggiore e le complicanze pericardiache.

Così, “l'ablazione con catetere è il modo più efficace per ripristinare il ritmo sinusale e minimizzare i sintomi, migliorando la qualità della vita e riducendo la probabilità di episodi ricorrenti di fibrillazione atriale, in tutti i soggetti con fibrillazione atriale parossistica, persistente o cronica”, ha dichiarato Khan alla Reuters Health. Mentre gli autori avvertono che “il vantaggio di sopravvivenza con l'ablazione transcatetere sui pazienti anziani deve essere ancora determinato”, dal momento che gli studi prendevano in considerazione pazienti giovani trattati in centri con esperienza.

Fonte: Jacc: Clinical Electrophysiology

David Douglas

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

© RIPRODUZIONE RISERVATA