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Martedì 22 MAGGIO 2018
Assemblea Oms. Lorenzin: “Sanità universale sempre sotto pressione di cambiamenti economici e sociali e crisi finanziare”

Oggi, la sfida della copertura sanitaria universale si esplica nell’investire nella resilienza e nella sostenibilità del nostro sistema sanitario, costantemente sotto la pressione di cambiamenti economici e sociali e delle crisi finanziarie. Non vi è equità se non si garantisce l'accesso a terapie, medicinali innovativi e vaccini, e alla medicina personalizzata: con farmaci innovativi contro il cancro, l’epatite C e altre malattie prevalenti, immessi sul mercato ma a costi elevati, che tipo di equità possiamo garantire ai nostri cittadini se non possiamo permetterci di comprarli?
 


Il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha partecipato ai lavori della 71ma Assemblea mondiale della sanità in corso a Ginevra dal 21 al 26 maggio 2018. Partecipano all’incontro annuale i Ministri della salute e le delegazioni di 194 Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale della sanità.
 
Riportiamo di seguito il discorso del Ministro:
 
"Signor Presidente, signor Direttore generale, onorevoli colleghi, signore e signori, autorità, l'Italia si allinea alla dichiarazione della Bulgaria a nome dell'Unione europea e sostiene il programma di lavoro innovativo proposto dal dottor Tedros, di cui riconosco l'impegno con gratitudine, considerato anche il suo interesse personale per il sistema sanitario italiano e per la prima strategia di cooperazione nazionale, che abbiamo firmato nel 2017.
 
Nel 2018 in Italia si celebrano i 60 anni dall’istituzione del Ministero della Salute e i 40 anni dalla nascita del Sistema Sanitario Nazionale Italiano, basato su una copertura sanitaria universale.

Il nostro sistema oggi fornisce un accesso equo e gratuito alla prevenzione, ai servizi diagnostici, curativi, palliativi e di riabilitazione per tutti i residenti nel Paese. Di conseguenza, godiamo di una delle aspettative di vita più lunghe, che continua a crescere nonostante l'attuale assetto demografico, le sfide epidemiologiche, sociali ed economiche.

Oggi, la sfida della copertura sanitaria universale si esplica nell’investire nella resilienza e nella sostenibilità del nostro sistema sanitario, costantemente sotto la pressione di cambiamenti economici e sociali e delle crisi finanziarie. Non vi è equità se non si garantisce l'accesso a terapie, medicinali innovativi e vaccini, e alla medicina personalizzata: con farmaci innovativi contro il cancro, l’epatite C e altre malattie prevalenti, immessi sul mercato ma a costi elevati, che tipo di equità possiamo garantire ai nostri cittadini se non possiamo permetterci di comprarli?
 
Mentre ci sforziamo di trovare strategie che ci consentano di fornire soluzioni per offrire assistenza primaria e terziaria complete, la metà della popolazione mondiale non ha accesso alle vaccinazioni, all'igiene di base, a strutture e cure infermieristiche, ad alimenti sicuri, nutrienti e sani e ad acqua pulita. Viviamo in un mondo in cui gli agenti patogeni più rischiosi non sono ancora stati eliminati.
 
Per tutto questo e molto altro ancora, dobbiamo promuovere la copertura sanitaria universale come strumento di sviluppo economico e di pace.
Ringraziamo ancora il Dr. Tedros per guidare il mondo verso il raggiungimento di questi obbiettivi.
 
In Italia, nel 2017, abbiamo approvato una legge che prescrive dieci vaccinazioni obbligatorie per i bambini e gli adolescenti, da 0 a 16 anni, in base ad uno dei piani di vaccinazione più avanzati in tutto il mondo.
 
Credo che dobbiamo rivitalizzare i principi di Alma Ata, come ha fatto l'OMS, ribadendo "Assistenza sanitaria di base, ora più che mai".
 
Sosteniamo il ruolo guida dell'OMS nella strategia globale volta a conseguire gli obiettivi fissati dagli SDG3 (Susteinable Development Goals 3 - Obiettivi di sviluppo sostenibile 3) e partecipiamo attivamente al supporto della sua piattaforma contro l'antimicrobicoresistenza (AMR) e del nuovo, rivitalizzato progetto Tripartito per promuovere l’approccio One Health, la salute dei migranti come parte di un'equa copertura sanitaria universale e del legame tra salute e sicurezza, visto il ruolo preminente dell'Italia nell’Iniziativa per la Sicurezza Sanitaria Globale (GHSI-Global Health Security Initiative) , dal 2001, e nell’Agenda per la Sicurezza Sanitaria Globale (GHSA-Global Health Security Agenda), che stiamo guidando attivamente nel 2018.
 
L'Italia chiede con forza che la salute dei migranti, anche quella mentale, sia una priorità per l’Organizzazione Mondiale della Sanità e incoraggiamo il Dr. Tedros a soddisfare i requisiti della relativa risoluzione, che l'Italia ha promosso l'anno scorso.
Altri punti cruciali per noi sono anche la salute mentale nel nostro contesto di invecchiamento della popolazione, le malattie neuropsichiatriche nell'infanzia e l'attenzione alla salute e l'alfabetizzazione scientifica per combattere le cosiddette "fakenews".
 
Non posso dimenticare, inoltre, che due delle principali problematiche che stiamo affrontando sono le malattie non trasmissibili e la cronicità delle stesse: in Italia abbiamo adottato un innovativo Piano Nazionale per la Cronicità, per il quale sono state allocate importanti risorse finanziarie.
Dovremo affrontare le malattie non trasmissibili anche attraverso la prevenzione e l'adozione di stili di vita sani, basati principalmente su una buona dieta.
 
Infine, le questioni relative alla nutrizione dovrebbero essere affrontate sulla base di dati concreti e attraverso la promozione di una cultura per la nutrizione, mentre le misure quali l'aumento delle tasse su alcuni alimenti o l’uso dell’immagine dei semafori per caratterizzare un alimento non sono l'opzione migliore per promuovere un'alimentazione sana, nè contribuiscono a ridurre l'obesità e il sovrappeso.
Per questo abbiamo lanciato "La Decade Italiana per la Nutrizione", per affrontare l’SDG 2 attraverso partenariati pubblico-privati ed iniziative istituzionali basate su diete locali, tra cui la dieta mediterranea, quale patrimonio protetto dall’UNESCO.
 
Ribadisco quindi che l'Italia sostiene il processo di riforma dell'OMS del Dr. Tedros".
 
Beatrice Lorenzin

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