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Martedì 05 GIUGNO 2018
Non aumenteranno i costi delle rette per i pazienti psichiatrici: la Regione coprirà i costi aggiuntivi

La commissione Sanità del Consiglio Regionale ha dato il primo ok alla nuova programmazione dell’offerta residenziale extra-ospedaliera per la salute mentale. Lanzarin: “Ai sindaci, alle associazioni dei comuni e ai rappresentanti delle associazioni dei familiari dei malati avevamo già dato assicurazione che la quota di compartecipazione sociale alle rette in Veneto non sarebbe cambiata”

Le rette per i pazienti psichiatrici accolti in strutture protette in Veneto non subirà nessun aumento a carico dei Comuni o delle famiglie venete. 

È questa la prima conseguenza della nuova programmazione dell’offerta residenziale extra-ospedaliera per la salute mentale in Veneto che ha ricevuto il primo Ok dalla commissione Sanità del Consiglio regionale. 

“Ai sindaci, alle associazioni dei comuni e ai rappresentanti delle associazioni dei familiari dei malati avevamo già dato assicurazione che la quota di compartecipazione sociale alle rette in Veneto non sarebbe cambiata, nonostante le indicazioni nazionali impongano per il 2018 di portarla al 60 per cento, per ragioni di contenimento della spesa sanitaria pubblica”, ha detto l’assessore  al Sociale della Regione Veneto Manuela Lanzarin

“Con questo provvedimento, che calibra e rende omogena la ripartizione delle rette tra  sanità (60 per cento) e sociale (40per cento) tenendo conto delle diverse tipologie di struttura residenziale per le persone con disturbi psichiatrici, si onora la storia di forte integrazione tra sociale e sanità propria del Veneto e l’impegno di questa amministrazione di non aggravare l’onere assistenziale a carico delle famiglie e degli enti locali”.

La nuova programmazione per la salute mentale, tra le altre cose, amplia il numero di posti letto nelle residenze protette da 1.859 a 2.048, istituisce una residenza sociosanitaria per lungodegenti con problemi psichiatrici per ogni Ulss per un totale di 280 posti letto e introduce una nuova tipologia assistenziale più ‘leggera’, prevedendo di attivare piccoli nuclei abitativi sostenuti da educatori, operatori dei servizi esterni e dalle reti del volontariato.

“Saranno appartamenti più simili alle comunità autogestite che ad una residenza protetta  gestiti nel segno dei nuovi orientamenti della psichiatria di comunità volti a valorizzare le capacità e le abilità di ogni persona”, dice Lanzarin. “Con questo provvedimento la Regione riqualifica strutture e standard impegnandosi a incrementare dell’11 per cento il budget  dedicato alla spesa per le strutture dedicate alla salute mentale”.

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