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Sabato 09 GIUGNO 2018
Parafarmacie. Lpi a Grillo: “Bene aperture ministra su liberalizzazione fascia C. Ecco il nostro dossier”

Per il presidente Ivan Ruggiero con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C "si stima l’apertura di circa 4000 nuove aziende, in tre anni con la possibilità di 6000 nuovi posti di lavoro. Si potrebbero generare circa 900 milioni di euro di risparmio annuo sulla spesa farmaceutica privata”. IL DOSSIER

"Liberalizzare i farmaci di Fascia C, rappresenta a oggi, un dovere nei confronti in primis dei cittadini che hanno il diritto di risparmiare sulle loro spese sanitarie private e poi nei confronti di professionisti laureati che hanno ugualmente il diritto di esercitare liberamente la propria professione di farmacista". Questo l'appello del presidente delle Libere parafarmacie italiane (Lpi), Ivan Ruggiero, alla neo ministra della Salute Giulia Grillo.
 
"Le parafarmacie oggi rappresentano una realtà, alla quale difficilmente il cittadino rinuncia.“La capillarità sul territorio, gli orari h 24 compresi i festivi, i servizi offerti, le consulenze ricevute e il tempo dedicato al cliente, rappresentano i principali elementi che sono serviti nel tempo a fidelizzare la clientela, che si fida di noi e ci ha reso irrinunciabili - spiega Ruggiero -. La nostra lotta è meritocratica-sociale e dietro alla nostra battaglia ci sono i cittadini".
 
Per il presidente delle Lpi fare una battaglia per liberalizzare i farmaci di fascia C, significa "dare la possibilità agli Italiani di poter avere più accesso alle cure e maggiore risparmi sulle loro spese sanitarie per effetto della concorrenza del doppio canale Parafarmacia-Farmacia. Inoltre, con le liberalizzazioni dei farmaci di Fascia C, si stimerebbe l’apertura di circa 4000 nuove aziende, in tre anni con la possibilità di 6000 nuovi posti di lavoro. Si potrebbero generare circa 900 milioni di euro di risparmio annuo sulla spesa farmaceutica privata”.
 
"Affidiamo il nostro futuro al ministro della Salute Grillo, speranzosi e fiduciosi del suo lavoro che potrà reintrodurre in questo paese i principi di uguaglianza e libertà, attraverso politiche sociali vicine ai cittadini e ai professionisti e abbattendo posizioni anacronistiche di stampo lobbistico che hanno arenato l’Italia in una crisi profonda", conclude.

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